Il Governo di Tripoli ostacola il dibattito del Parlamento europeo

Come riporta Anna van Densky da Bruxelles, a seguito del notevole sforzo diplomatico della missione del Governo di Accordo Nazionale (GNA) all’Unione europea (UE), l’evento pubblico con il ministro degli Esteri del Governo ad Interim, con base nell’est del Paese, Abdulhadi Ibrahim Lahweej, facilitato dal deputato italiano Fulvio Martusciello (PPE), è stato rimandato. Il neo eurodeputato – si legge in “Africa Diplomatic” – si era impegnato in una conversazione con il diplomatico libico alla ricerca di strade per la pace in Libia, sostenendo gli sforzi per stabilire un dialogo significativo tra i rivali per il potere politico.

La Missione della Libia in Europa aveva condannato l’evento, chiedendo come mai il Parlamento europeo si interfacciasse con istituzioni parallele sebbene si sia sempre espresso a favore dell’unità della Libia, accusando implicitamente l’Unione europea di apportare caos al caos. Non è chiaro come l’evento, posticipato e non annullato, potesse influenzare negativamente le dinamiche libiche.
Africa Diplomatic pone domande sul sostegno europeo al GNA che non si è tramutato in alcun meglioramento sul terreno, considerando la precaria situazione di sicurezza a Tripoli e la continua minaccia terroristica in espansione in Libia. Il rifiuto al dialogo da parte del Consiglio presidenziale di Tripoli, rappresentato da Fayez al-Serraj, accusato di “impulsi dittatoriali”, fa sorgere inoltre domande sulla completa sottomissione del Governo sostenuto dalle Nazioni Unite sulla sua totale sottomissione alla Fratellanza Musulmana internazionale, che ha base in Turchia e Qatar. Tutto ciò solleva diversi dubbi inoltre sui risultati che ci si attende dalla prossima conferenza di Berlino, se si condera la posizione decostruttiva del GNA di Fayez al-Serraj.
Sempre più spesso in Italia e in Europa, ci si domanda se gli accordi di cooperazione con il Governo di Tripoli debbano essere interrotti, più di recente dopo lo scandalo del ricercato internazionale per contrabbando Abd el-Rahman al-Milad detto Bija, arrivato in Italia nel 2017 su invito delle autorità italiane. Una riconsiderazione delle collaborazioni dovrebbe avvenire anche dal punto di vista umanitario, visto lo scandalo dei 2 milioni di euro donati dall’Italia per la pulizia di Tripoli ma i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ed ancora sotto il punto di vista della sicurezza, visti i recenti attacchi al Ministero delle Finanze libico, da parte di elementi appartenenti alle milizie del Ministero dell’Interno dello stesso Governo.
Il Governo di Accordo Nazionale (GNA) assume una posizione ancora più discutibile alla luce della mancata condanna dell’offensiva turca in Siria. Sabato, infatti, i ministri degli Esteri dei Paesi della Lega Araba hanno deciso di assumere “misure urgenti per far fronte all’aggressione turca contro la Siria”, comprese la riduzione delle relazioni diplomatiche, la cessazione della cooperazione militare e la revisione delle relazioni economiche. Una risoluzione che il Ministero degli Affari Esteri del Governo di Tripoli si è rifiutato di firmare, per non perdere l’enorme sostegno logistico ed armamentario fornito da Ankara ai propri gruppi armati contro il Libyan National Army.