Turismo nel deserto del Sahara, 50 libici in viaggio dalla Libia al Niger

“La Fezzan Wahat Company ha organizzato un viaggio in Niger attraverso il deserto attraverso il Fezzan Wahat gate. Circa cinquanta giovani hanno partecipato, a bordo di trentadue auto, accompagnate dal servizio ambulanze di Tripoli. Il viaggio in Niger, in memoria di Ofanight Al-Koni, attraverso il deserto del Sahara, è stata un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti ed è stato preventivamente autorizzato da tutte le autorità di sicurezza nel Sud, Est ed Ovest del Paese”. A raccontarlo a “Speciale Libia” è la signora Helana Al-Koni, CEO della Fezzan Wahat Company che ha lanciato l’idea, seguendo le impronte di suo padre, figura importante per le comunità twareg locali.

Helana Al-Koni, CEO Fezzan Wahat Company

Il turismo nel deserto, in questo viaggio – primo nel suo genere, dopo anni di insicurezza e conflitto – ha visto la partecipazione di giovani provenienti da diverse città della Libia, compresi gli Amazigh, che si sono lasciati coinvolgere dalle danze e dalle tradizioni della cultura Twareg e Tebu, tribù berbere che si muovono nel deserto. Presto, se le condizioni di sicurezza lo consentiranno, anche turisti stranieri potranno tuffarsi alla scoperta del Sahara, un luogo magico e fuori dal tempo.

La signora Al-Koni racconta che “Il viaggio dalla Libia al Niger è durato più di 20 giorni, i partecipanti provenivano da diverse città della Libia. Sono partiti da Tripoli, verso Al-Shwerf, poi Idri, attraverso il deserto fino a raggiungere Ubari, e da lì verso Al-Qatrun, poi Al-Toum e Madana, fino a Darko, prima di proseguire verso Agadez. Grazie a Dio, è piaciuto a tutti. I turisti libici sono stati celebrati e ricevuti dal sindaco di Ubari, dal Governatore di Agadez e dai leader tribali nel sud della Libia e del Niger. Hanno assaporato la bellezza unica di questi luoghi inesplorati, avvolti dall’affetto e dalla gioia dei suoi abitanti”.

Il Sahara, diviso dai confini meramente immaginari di dieci differenti Nazioni e attraversato dal Tropico del Cancro, si estende per l’impressionante superficie di nove milioni di chilometri quadrati. Il nome del deserto più caldo ed esteso del nostro pianeta, evoca immediatamente immagini di dune di sabbia modellate dal vento, cieli immensi dove stendersi ad osservare stelle che altrove non sono neppure immaginabili, e lunghe carovane di cammelli condotti da misteriosi uomini bardati nelle loro vesti bianche e blu. L’immensa vastità e unicità di questo territorio, al suo interno comprende zone anche molto differenti tra loro, alcune ricoperte da steppa e boscaglia, altre caratterizzate da distese di nuda roccia.

In un paese come la Libia, in cui il controllo dei territori e delle loro risorse è una sfida per lo Stato, il turismo contribuisce a saldare l’illusione di pace grazie ai principi di conservazione, sviluppo e scambi culturali localmente e con i Paesi vicini come il Niger. Questo settore potrebbe rappresentare uno strumento “sostenibile”, capace di migliorare la qualità della vita della comunità nazionale e delle comunità locali, garantendo stabilità politica e sociale delle regioni meridionali, con tutti i vantaggi che ne derivano.

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