Tripoli. Ultimi sviluppi sul campo

Malgrado la richiesta di un rapido cessate il fuoco da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, una soluzione pacifica al conflitto a sud di Tripoli, resta per il momento soltanto un miraggio della comunità internazionale. Pesanti scontri proseguono dal 4 aprile ad Azizia, Tueisha, Ramle, Qasr Ben Gashir e nell’area di al-Hira. Dopo i bombardamenti ai magazzini di armi e veicoli nell’area di Gianzour, ieri sera l’aviazione orientale sotto l’egida del maresciallo Khalifa Haftar, avrebbe centrato un deposito delle forze del Governo di Accordo Nazionale nel villaggio di Nasser, a sud della città di Al-Zawiya. Dopo giorni di stallo, la marcia dell’LNA verso la capitale ha ripreso il suo passo. Sabato i gruppi armati del governo di Fayez al-Serraj, hanno dichiarato che l’area a sud di Tripoli, è diventata zona militare, invitando la popolazione della regione ad uscirne il più presto possibile. Rapporti, non ancora confermati, hanno riferito che alcuni contingenti dell’LNA si sarebbero mossi in direzione di Sirte. La Sirte Protection Force conferma che la città resta presieduta dai gruppi militari locali e dalle pattuglie di Misurata. In questo contesto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che dall’inizio degli scontri 454 persone sono state uccise, 2154 ferite compresi 3 operatori dei mezzi di pronto soccorso, mentre il numero degli sfollati è salito a 60mila.