Direttore di Frontex, “Libia non è luogo sicuro, questione se salvare vite in mare o no”

“Sono pienamente d’accordo che la Libia in questo momento non è un luogo sicuro. La questione, ovviamente, è un dilemma professionale delle persone sul campo. Cosa fare? Gli accordi marittimi internazionali ci dicono di informare il centro di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) che è responsabile di quella specifica zona del mare, e questo è quello che facciamo. Non c’è alcuna ragione formale per dubitare della responsabilità dell’Mrcc libico”. Lo ha dichiarato Hans Leijtens, direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), durante la sua audizione di fronte la sottocommissione Diritti umani del Parlamento europeo.
La Libia non è un luogo sicuro dunque, ma il dilemma è se salvare o no le vite in mare. “L’Organizzazione marittima internazionale non squalifica in alcun modo, in termini di responsabilità per la ricerca e il salvataggio, la funzione e lo status dell’Mrcc libico”, ha spiegato il direttore esecutivo di Frontex, aggiungendo: “La domanda naturalmente è, cosa fare con chi è in pericolo? Per le persone che si trovano a bordo di una nave in difficoltà e con il rischio che corrono di non essere salvati. E questo è un dilemma. Perché sappiamo, e siamo ovviamente consapevoli per certo, del fatto che la Libia non è un posto dove stare e non è sicuro, ma la decisione è se rischiare le loro vite o salvarli e forse farli finire in Libia, che non è un posto in cui stare”.
“Questo è un dilemma pratico, ma al momento gli accordi formali sono chiari e questo è ciò che facciamo ora. Tra l’altro, se vediamo una nave in difficoltà, non informiamo solo i libici, ma anche tutte le altre imbarcazioni circostanti, indipendentemente dal fatto che si tratti di una nave commerciale, militare o di una Ong”, ha concluso.
Cos’è Frontex?
Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, è stata fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell’UE e i paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circolazione dell’UE. In quanto Agenzia dell’UE, Frontex è finanziata dal bilancio dell’Unione e dai contributi dei paesi associati Schengen. Entro il 2020 l’Agenzia avrà alle proprie dipendenze circa 1 000 funzionari, di cui quasi un quarto sarà distaccato dagli Stati membri e ritornerà al servizio nazionale di origine dopo aver terminato il mandato presso Frontex.
Nel 2016 l’Agenzia è stata ampliata e potenziata per diventare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, il suo ruolo è stato esteso dal controllo della migrazione alla gestione delle frontiere e le sono state affidate maggiori responsabilità nella lotta alla criminalità transfrontaliera. Frontex è ormai riconosciuta come una delle pietre angolari dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’UE. Anche i servizi di ricerca e di salvataggio sono diventati ufficialmente parte integrante del suo mandato ogniqualvolta si verifichino circostanze di questo tipo nel contesto della sorveglianza delle frontiere marittime.
Frontex è un’Agenzia operativa, con oltre 1 500 funzionari degli Stati membri dispiegati contemporaneamente in tutta l’UE. Per migliorare la propria capacità di monitorare realtà nuove e in rapida evoluzione alle frontiere esterne, è stato lanciato Frontex Situation Center – il Centro di situazione Frontex – responsabile del monitoraggio delle frontiere esterne, che opera 24 ore su 24, sette giorni su sette.