Pesanti scontri a Sud di Tripoli. Le milizie terrorizzano i civili nelle aree residenziali

Ultimo aggiornamento 27 agosto 2018 alle 20:02.

Di Vanessa Tomassini.

“Tremano le finestre, stanno sparando, si sentono delle esplosioni” ci dice Ahmed, 24 anni, residente ad Ain Zara nella periferia a sud di Tripoli. Sono da poco passate le 10,00 del mattino quando la Settima Brigata di Tarhouna avrebbe fatto irruzione nel centro residenziale per scontrarsi con le milizie tripoline sotto il controllo del Consiglio Presidenziale, comprese Rada ed il battaglione dei Rivoluzionari di Tripoli. Dopo la dichiarazione emessa ieri sera dalla Guardia Presidenziale, le milizie di Tripoli riconosciute dal Governo, hanno eretto checkpoint e schierato armamenti pesanti in tutto il perimetro meridionale della capitale, utilizzando cumuli di terra e sabbia per chiudere le principali strade dell’area.

La Settima Brigata facente capo al Ministero della Difesa, sarebbe riuscite ad entrare in controllo del sobborgo di Qasr bin Ghashir e del ponte Wadi Rabie, mentre sui social media sono state diffuse le immagini di colonne di fumo in direzione di Salah Edeen. In alcune aree il gruppo si è unito ad altre milizie come il Battaglione 301. La Settima Brigata ha affermato di essersi spinta verso la capitale su indicazione del Consiglio Presidenziale, guidato da Fayez al Serraj, durante un incontro avvenuto a metà agosto, successivamente in una dichiarazione ha affermato di essersi spinta oltre le sue aree di competenza per fermare alcuni trafficanti e ripristinare l’ordine per il bene comune.

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Il ministero dell’Interno e la camera di sicurezza di Tarhouna hanno dichiarato lo stato di massima allerta. L’ambasciata delle Filippine in Libia ha rilasciato un avviso pubblico in cui invita i propri connazionali ad usare prudenza e restare chiusi in casa, evitando qualsiasi spostamento, confermando la presenza di scontri armati ed esplosioni in Salah Edeen, al-Khalla e Benghashir. Il ministero della Salute ha ordinato a tutti gli ospedali e alle cliniche private di Tripoli di prestare immediato soccorso ai feriti, comunicandone tempestivamente il numero al ministero.

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La Direzione Generale di Sicurezza di Tripoli ha avvertito tutti i cittadini che vivono in prossimità dei siti dove sono in corso gli scontri di fare attenzione e stare lontano dalle zone pericolose. Ha poi confermato che nei combattimenti di ieri hanno perso la vita 4 persone. Nella notte le milizie si sarebbero scagliate anche contro alcune abitazioni nella zona di Salah Edeen, facendo scatenare il panico tra i civili. Ieri sera sono stati provati alcuni sforzi di mediazione, purtroppo senza successo. Anche il consiglio tribale di Tarhouna ha invitato il cosidetto battaglione 301 ad interrompere immediatamente l’assedio. Secondo diversi media il presidente Fayez al-Serraj avrebbe già lasciato il suo quartier generale, dopo aver dato ordine di combattere le milizie illegali. In una dichiarazione rilasciata un’ora fa, il Consiglio Presidenziale avverte i responsabili dei disordini che incorreranno a sanzioni internaziali. L’Ambasciata d’Italia a Tripoli ha smentito in un tweet le voci circa un abbandono della sede diplomatica, chiarendo che l’ambasciatore Perrone è in congedo da alcuni giorni prima dell’inizio degli scontri.

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