Il Ministro per gli sfollati discute con Ribeiro la situazione dei Tawergha e le sfide affrontate dai comuni ospitanti

Di Vanessa Tomassini.

Il Ministro per gli Sfollati e gli Affari Interni del Governo di Accordo Nazionale, Yousuf Jalala, si è incontrato domenica con il Vice inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Maria Ribeiro, per discutere le difficili condizioni degli sfollati interni (IDP), i loro comuni e le sfide che devono affrontare le comunità ospitanti. L’incontro, che si è tenuto presso l’Ufficio del Primo Ministro, ha discusso i recenti eventi al Campo Airport Road per gli IDP di Tawergha, che hanno portato all’evacuazione del campo senza il coordinamento con le autorità interessate. In queste ore sui social network sono anche circolate immagini del campo in questione, in cui si vedono box che bruciano.

Secondo una fonte del ministero per i rifugiati, le fiamme sono state innescate da alcuni rifugiati per addossare la colpa sulle forze di sicurezza di Abu Selim che, oltre a sgombrare il campo, avevano arrestato una ottantina di persone, in seguito all’uccisione di un agente di polizia. Al momento la maggior parte dei fermati sono stati rilasciati, mentre non è chiaro il motivo per cui i rifugiati si rifiutino di lasciare l’accampamento, considerando che, sebbene la città di Tawergha manchi ancora di tutti i servizi, é sicuramente una soluzione migliore delle lamiere e delle tende di questo campo.

La stessa fonte del Ministero ci ha anticipato che da domani inizieranno una serie di aiuti per cercare di alleviare le sofferenze in quella che per sette anni è stata una città fantasma, Tawergha. Domani altre 70 famiglie dovrebbero far ritorno a casa, per questo il Governo insieme con le agenzie internazionali è impegnato a lavorare nel ripristino della rete elettrica, degli acquedotti e dei servizi igenici.

Durante l’incontro di domenica, il ministro Jalala ha espresso apprezzamento per il ruolo delle agenzie delle Nazioni Unite che lavorano in Libia e per il sostegno umanitario che forniscono alle popolazioni sfollate, afflitte e rimpatriate recentemente nelle loro aree. È stato concordato di continuare il coordinamento diretto per soddisfare i bisogni fondamentali, le priorità e lo scambio di informazioni, discutere i modi per incoraggiare un ritorno volontario e sicuro, in modo di offrire protezione da eventuali pericoli che gli sfollati possono incontrare, oltre a fare in modo che ogni cittadino viva in modo dignitoso ovunque lo desideri, nello stato di diritto, nel rispetto delle istituzioni e delle comunità ospitanti.

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La questione degli sfollati interni è un elemento di fondamentale importanza per la risoluzionde del conflitto ed il raggiungimento di una reale riconciliazione nazionale grazie alla mediazione delle Nazioni Unite.

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