Anche la Libia condanna la profanazione del Corano in Svezia

La Libia domenica ha aggiunto la sua voce alla crescente condanna di un politico di estrema destra in Svezia per aver dissacrato il Corano, chiedendo a Stoccolma e alla Comunità internazionale di agire e prevenire tali atti provocatori in futuro. “Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel Governo di Unità Nazionale condanna con la massima fermezza il permesso del governo svedese di bruciare una copia del Sacro Corano davanti all’Ambasciata della Repubblica di Turchia, nella capitale Stoccolma, che rappresenta una palese violazione delle santità religiose e una provocazione ai sentimenti dei musulmani di tutto il mondo”. Si legge in una dichiarazione della diplomazia di Tripoli.
“Il Ministero conferma inoltre di denunciare questi atti e pratiche estremiste che alimentano l’odio e la violenza, minacciano la convivenza pacifica e ostacolano gli sforzi degli appelli per diffondere i valori della tolleranza e della convivenza. In questo contesto, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nello Stato libico invita tutti gli attori della comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità per affrontare l’odio contro l’Islam”. Ha aggiunto.
Il leader del partito di Estrema destra danese, Stram Kurs, ha bruciato una copia del Corano dinanzi l’ambasciata turca, per protestare contro il veto di Ankara all’ingresso nella Nato della Svezia. “Bruciare il Corano è un crimine di odio e contro l’umanità. Nonostante tutti i nostri avvisi il fatto che sia stata permessa la manifestazione spiana la strada all’odio nei confronti dell’Islam. Attaccare valori sacri è un esempio di moderna barbaria, non di libertà”, ha detto Ibrahim Kalin, portavoce e stretto consigliere del presidente Recep Tayyip Erdogan.
In risposta al permesso della Svezia, Ankara ha annullato l’imminente visita del ministro della Difesa svedese Pal Jonson in Turchia. Venerdì il ministero degli Esteri turco ha convocato l’ambasciatore svedese ad Ankara Staffan Herrstrom, a cui è stata ribadita la ferma condanna di “questo atto provocatorio, che è chiaramente un crimine d’odio, che l’atteggiamento della Svezia è inaccettabile, che Ankara si aspetta che l’atto non sia consentito, e gli insulti ai valori sacri non possono essere difesi con il pretesto dei diritti democratici”.
Tutti rigettano la tesi della libertà di espressione con cui le autorità svedesi hanno giustificato il permesso accordato, e la protesta nei confronti della Svezia ha assunto un carattere trasversale. Il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu, probabile sfidante di Erdogan alle prossime elezioni ha definito “fascista”, “disumano” e “inaccettabile” che il Corano venga bruciato. Il partito Chp di cui è segretario, principale forza di opposizione, considera legittimo e condivide il veto della Turchia all’ingresso della Svezia nella Nato.
In una dichiarazione, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MoFAIC) degli Emirati Arabi Uniti ha affermato il rifiuto di Abu Dhabi di tutte le pratiche volte a destabilizzare la sicurezza e la stabilità in violazione dei valori e dei principi umani e morali. Il ministero ha rinnovato il suo costante appello a rinunciare all’incitamento all’odio e alla violenza e ha sottolineato la necessità di rispettare i simboli religiosi ed evitare di incitare all’odio insultando le religioni. Inoltre, il ministero ha ribadito la necessità di diffondere i valori della tolleranza e della convivenza.
Domenica, anche Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Afghanistan si sono uniti alla crescente condanna della provocazione di Kurs. “Nessuna parola è sufficiente per condannare adeguatamente l’abominevole atto di profanazione del Sacro Corano da parte di un estremista di destra in Svezia. La presa della libertà di espressione non può essere usata per ferire le emozioni religiose di 1,5 miliardi di musulmani in tutto il mondo,” ha dichiarato su Twitter il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif.
Il ministero degli Esteri del governo talebano ad interim in Afghanistan ha condannato “fortemente” l’incendio e la profanazione del Sacro Corano e ha esortato il governo svedese a punire gli autori di questo atto. In una dichiarazione, il ministero ha anche esortato Stoccolma a non consentire a tali persone di intraprendere azioni provocatorie contro la religione islamica e i musulmani in futuro.