Tajani in Egitto, “dobbiamo trovare una soluzione alla questione libica per indire le elezioni”

Il Vice Presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani, è arrivato sabato sera in Egitto per una visita ufficiale, in cui ha affrontato diversi temi dalla cooperazione alla lotta all’immigrazione illegale, dalla crisi in Libia agli effetti del conflitto in Ucraina come sicurezza energetica ed alimentare. La missione di Tajani al Cairo segue le recenti visite nei Balcani, in Turchia e Tunisia, mentre il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recato oggi in Algeria.
Il ministro Tajani, in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo egiziano, Sameh Shoukry, ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione alla questione libica e un accordo tra le parti coinvolte che aiuti il Paese a tenere le elezioni, sottolineando l’importanza della cooperazione con i Paesi maggiormente coinvolti nel dossier per raggiungere questo obiettivo.
“Noi vogliamo che si arrivi ad un accordo fra le parti per avere elezioni parlamentari e presidenziali. L’Egitto è un Paese molto importante con il quale confrontarci per trovare i giusti e positivi risultati in Libia”. “La soluzione al problema libico è anche parte della soluzione del problema della immigrazione illegale” ha poi riferito Tajani, aggiungendo: “Sappiamo l’azione che svolge l’Egitto, che blocca le partenze di migranti, ma poi magari ci sono persone che si muovono illegalmente”. “Ho ribadito che per noi è importante fare accordi. Siamo disponibili ad avere più migranti legali, anche provenienti dall’Egitto”, ha continuato il capo della Farnesina.
Sabato sera, Tajani è stato ricevuto dal segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, con cui ha “discusso di questioni relative alla stabilità nella regione araba, prime fra tutte quella palestinese e la cooperazione tra Europa e mondo arabo”, secondo quanto affermato su Twitter da Aboul Gheit, aggiungendo: “L’Italia svolge un ruolo rilevante nel Mediterraneo e non vedo l’ora di rafforzare le nostre relazioni”.
Questa mattina, invece, si è recato in visita alla cattedrale copta e alla chiesa copta di San Pietro, dove nel dicembre 2016 un attentato terroristico provocò la morte di ventinove individui e il ferimento di altri quarantasette. È stato poi ricevuto dal presidente Abdel Fattah al Sisi per discutere, come fa sapere lo stesso Tajani in un tweet, di “sicurezza energetica, cooperazione economica e stabilità nel Mediterraneo, soprattutto in Libia, anche per contrastare l’immigrazione irregolare”.
Sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki, sebbene su quest’ultimo il ministro abbia fatto sapere che è “la giustizia egiziana che decide”, Tajani ha dichiarato che “non c’è stata nessuna reticenza” da parte del Cairo, aggiungendo: “Ho chiesto ancora collaborazione da parte egiziana. Sia il presidente sia il ministro degli Esteri mi hanno assicurato la volontà dell’Egitto di rimuovere gli ostacoli che possono creare problemi”.
Tajani ha infine partecipato alla cerimonia della firma di un memorandum di intesa tra il GKSD Investment Holding/Gruppo San Donato e il ministero della Salute egiziano per la gestione dell’ospedale Sheikh Zayed nella capitale, Il Cairo. “Sono qui per rafforzare la cooperazione tra Egitto e Italia in tutti i settori”, ha dichiarato il ministro nel corso del suo intervento, definendo l’intesa raggiunta “molto importante” per l’Italia, l’Egitto e per la salute del popolo egiziano, auspicando che possa “spianare la strada a molti altri accordi in futuro”.