Lockerbie. Il Primo Ministro libico parla alla Nazione

Il premier Abdel Hamid Al-Dabaiba ha rotto il silenzio sull’estrazione di Abu Ajila Masoud negli Stati Uniti in un discorso alla Nazione registrato questa mattina e trasmesso questa sera. Parlando al popolo libico, Al-Dabaiba ha chiarito che nel “dossier Lockerbie va fatta una distinzione in termini di responsabilità dello Stato libico, e dal singolo tracciato penale del caso, da un lato, la responsabilità dello Stato è stata completamente chiusa e non permetterò che venga riaperta”.

“Abbiamo preservato la sovranità libica, con piena cooperazione e coordinamento in conformità con le norme legali, come avviene in qualsiasi altro Paese che collabora in campo penale con crimini che si verificano al di fuori del paese”. Ha aggiunto il Primo Ministro, ricordando che il cittadino libico Abu Ajila Masoud al-Marimi è accusato di aver fabbricato esplosivi che hanno causato la morte di oltre 200 vite innocenti.

Il premier ha evidenziato di aver inviato una squadra governativa per esaminare il caso in America. “Abbiamo avviato le procedure per inviare la sua famiglia a fargli visita, e abbiamo assegnato uno studio legale indipendentemente dal suo coinvolgimento in atti terroristici” ha puntualizzato.

Non accetterò che la Libia e il suo popolo sopportino le conseguenze di operazioni terroristiche per più di 30 anni e che i libici siano classificati come terroristi, a causa della presenza di sospetti sul suo territorio”, ha avvertito il capo del governo di unità nazionale, respingendo ai mittenti le accuse di chi afferma che ha tradito la sovranità libica.

“C’è chi parla di sovranità ed è un agente che riceve regolarmente finanziamenti esterni da altri paesi, un altro parla sulla sovranità ed è quello che è uscito in pubblico chiedendo a un altro Stato di violare il nostro Paese, mentre altri pagano un risarcimento che è costato alla Libia miliardi. C’è chi parla di sovranità ed è uno spacciatore professionista”. Ha notato il Primo Ministro riferendosi ai numerosi comunicati in difesa di un sospettato terrorista, diffusi in questi giorni da eterogenei partiti ed istituzioni.

Al-Dabaiba ha sottolineato che “la sovranità è rispettare i libici ovunque, fermare rapimenti, sparizioni forzate e prigionieri di coscienza, e non costringere il libico ad essere accusato di criminalità, ma piuttosto per il progresso e la civiltà in modo dignitoso”.

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