Haftar riceve a Bengasi alcune famiglie delle vittime della città di Tarhuna

Il feldmaresciallo Khalifa Haftar, comandante in capo delle Forze Armate Arabe Libiche (LAAF), ha ricevuto nel suo quartier generale di Al-Rajma, fuori Bengasi, l’Associazione delle famiglie delle vittime della città di Tarhuna. Lo riferisce il comando generale in una breve nota, condividendo le foto dell’incontro.

Secondo documenti indipendenti e testimonianze oculari, la milizia di Al-Kaniyat – affiliata prima al Governo di Accordo Nazionale e poi passata dalla parte di Haftar durante la sua offensiva su Tripoli nel 2019 – ha commesso atrocità contro la popolazione civile mentre aveva il controllo di Tarhuna, inclusa la brutale esecuzione sul campo di centinaia di persone, i cui corpi sono stati trovati in numerose fosse comuni dopo la ritirata del gruppo nel 2020. Inoltre, i miliziani legati ai fratelli Al-Kani hanno rapito e detenuto illegalmente centinaia di persone, compresi civili, in condizioni disumane, sottoponendoli a varie forme di tortura fisica e psicologica.
La milizia ha eseguito uccisioni di massa probabilmente per massimizzare le perdite umane e intimidire i residenti della città. In alcuni casi, squadre specializzate hanno scoperto i resti di diversi membri di un’unica famiglia, tra cui donne e bambini.
Il governo libico sta compiendo sforzi concertati per arrestare i responsabili di questi crimini, tuttavia è evidente il tentativo di sbarazzarsi di alcuni dei responsabili dei crimini senza sottoporli a un adeguato processo legale, che sicuramente aiuterebbe a rivelare maggiori dettagli sui delitti avvenuti durante questo periodo o sulle persone che vi sono state coinvolte, compresa l’identificazione di chi ha impartito gli ordini, facilitato tali crimini o non sono intervenuti per prevenirli e ritenere responsabili gli autori.
Nel luglio 2021, uomini armati sconosciuti hanno assassinato Muhammad al-Kani, il leader della milizia Al-Kaniyat, che è ritenuto il principale responsabile di atti che potrebbero costituire crimini contro l’umanità in diverse regioni libiche, in particolare Tarhuna.