Condannato agente di polizia, aveva sottratto l’anello dell’ex vicepremier libico

L’agente scelto di polizia A. M., 34 anni, è stato condannato a tre anni e sei mesi su richiesta del PM Gennaro Varone. La sentenza riguarda la sparizione di un anello che l’allora vicepremier libico, Ahmed Maiteeq, durante una sua visita di Stato a Roma.
I reati contestati si apprende dal Tribunale di Roma sono peculato, falso e rifiuto d’atti d’ufficio. Reato quest’ultimo compiuto – secondo la Procura – nell’istante in cui l’agente non ha restituito il gioiello nonostante sapesse chi ne fosse il proprietario, violando così l’ordine pubblico che prevede anche la tutela delle relazioni internazionali.
A Militano era stata assegnata la sorveglianza di Maiteeg, 50 anni, nel 2018 quando il vicepremier soggiornava all’hotel Bernini Bristol, in piazza Barberini. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Maeteeq prima di andare via, dimentica in stanza l’anello e un cerchietto, custoditi in una scatolina.
Appena se ne accorge, avverte la direzione dell’Hotel che fa recuperare il gioiello, di grande valore affettivo per Maiteeg, consegnandolo all’agente. Militano, dunque, non avrebbe restituito il gioiello abbandonando la scatolina su un tavolo. In un verbale, sostiene invece di averlo sì ricevuto dall’hotal, ma di averlo successivamente perso. A smentirlo – secondo l’accusa – un video in cui si vede l’agente nel momento in cui mette in tasca l’anello.
Fa sorridere pensare di finire in cella per un anello soprattutto quando la classe politica libica continua a depredare le risorse del popolo libico in totale impunità.