Cambio di Governo: Al-Meshri prende tempo e le milizie a Tripoli interferiscono sul processo politico

Durante la 64a sessione ufficiale del Consiglio Supremo di Stato (HCS), che si è tenuta oggi a Tripoli, il presidente Khaled Al-Meshri, ha negato l’esistenza di un accordo con la Camera dei Rappresentanti (HoR) per votare sulla modifica dell’autorità esecutiva con le modalità avvenute lo scorso 10 febbraio, sottolineando che il voto sull’autorità esecutiva sarebbe dovuta avvenire soltanto dopo il completamento del percorso costituzionale. La sessione è stata dedicata alla discussione dell’ultima situazione politica nel Paese, in particolare il dodicesimo emendamento costituzionale approvato dall’HoR. Al-Meshri ha ribadito che l’HoR non dovrebbe approvare l’autorità esecutiva fino a quando il percorso costituzionale non sarà chiaro. Ha anche descritto le raccomandazioni presentate da alcuni membri dell’HCS ai candidati alla carica di primo ministro come giudizi personali dei deputati.
Meshri ha indicato che le circostanze hanno impedito al Consiglio di Stato di riunirsi per esaminare le misure adottate dall’HoR in merito al cambio del primo ministro e alla modifica della costituzione, compreso l’emergere di una “manifestazione armata” a Tripoli l’11 febbraio. Ha dichiarato che il primo ministro del governo di unità nazionale, Abdel Hamid Dabaiba, ha presentato una richiesta per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in sua presenza, ma Meshri ha chiesto che Fathi Bashagha partecipasse alla riunione per risolvere le questioni pendenti, il che ha fatto posticipare ulteriormente la riunione, prevista per lunedì scorso.
Meshri ha confermato che ci sono tre linee rosse nell’affrontare l’attuale crisi politica: l’unità nazionale, evitare una guerra nella regione occidentale e tutelare la libertà di opinione attraverso il voto. Meshri ha affermato che l’emendamento approvato dall’HoR era difettoso e le procedure adottate sarebbero state poco chiare. Le osservazioni più importanti fatte dall’HCS sulla bozza iniziale dell’emendamento costituzionale sono la necessità di fissare i termini per la fine del processo costituzionale, soprattutto per quanto riguarda l’adozione di una costituzione o di una base costituzionale. Meshri ha spiegato infine che la comunicazione tra l’HoR e l’HCS mira a porre fine alla fase transitoria e ad arrivare alle elezioni il prima possibile, dopo il fallimento del processo elettorale previsto per dicembre 24, nel tentativo di salvare la situazione per un’intesa su una formula di modifica costituzionale.
Un gruppo di deputati ha denunciato l’irruzione di un gruppo armato nella sede della Islamic Call Society che ospitava la sessione dell’HCS impedendo ai deputati di votare sull’emendamento costituzionale adottato dal Parlamento libico. Mentre il deputato Abdul-Rahman al Sewehli ha dichiarato che un gruppo armato ha intimidito i membri del Consiglio sparando colpi di arma da fuoco, dopo che le votazioni erano state impedite da un black-out elettrico. Sewehli ha anche ritenuto responsabile il presidente al Meshri della sicurezza dei deputati.