Alto Consiglio di Stato libico rigetta il 12mo emendamento: Dabeiba soddisfatto, ma Bashagha e HoR tirano dritto

L’Alto Consiglio di Stato (HCS) libico ha bocciato con un voto di maggioranza l’emendamento alla Dichiarazione costituzionale n. 12, emesso dalla Camera dei Rappresentanti (HoR), il Parlamento libico di Tobruk, lo scorso 10 febbraio che prevedeva la creazione di un comitato di 24 membri diviso equamente tra le tre regioni storiche della Libia per redigere una nuova costituzione, in sostituzione della bozza di costituzione del 2017. Saad Ben Sharada, membro dell’HCS di Sirte, ha espresso preoccupazione per il voto di oggi che potrebbe comportare una maggiore divisione politica in Libia.

Ben Sharada ha rivelato che 51 su solo 57 presenti (su un totale di 145 membri) hanno votato contro il 12mo emendamento, aggiungendo che 35 membri avevano comunicato alla presidenza dell’HCS la loro impossibilità a partecipare per paura della situazione securitaria nella capitale. Il voto di oggi è avvenuto infatti dopo le tensioni di ieri, quando misteriose interruzioni della corrente e le minacce di non meglio precisati gruppi armati avevano interrotto i lavori dell’organo consultivo.

Il deputato ha evidenziato inoltre la mozione votata dall’HCS è solo una proposta che il Parlamento può accettare o meno, sebbene gli osservatori la descrivano come una potenziale battuta di arresto all’insediamento di Fathi Bashagha nella capitale Tripoli.

Intanto, il Primo Ministro ha completato la formazione della sua squadra di Governo ed ha già provveduto ad inoltrarla alla Camera dei Rappresentanti (HoR), il cui presidente Aguila Saleh ha invitato i parlamentari a partecipare alla prossima sessione attesa per lunedì.

Intanto, il primo ministro del Governo di unità nazionale, Abdel Hamid Al-Dabaiba, ha fatto sapere di accogliere con favore la decisione dell’HCS. “Accolgo con favore l’orientamento odierno del Consiglio di Stato di concentrare i propri sforzi sul raggiungimento di una base giuridica che consenta di raggiungere le elezioni il prima possibile e ci tenga lontani dallo spettro delle infinite fasi di transizione”, ha dichiarato Dabaiba.

Il 12mo emendamento costituzionale era stato votato il 10 febbraio a maggioranza dall’HoR, 126 su 147 parlamentari avevano votato a favore. La mossa era stata considerata controversa in quanto il nuovo comitato di 24 esperti incaricati di redigere la costituzione avrebbero sostituito il ruolo dell’Autorità di redazione costituzionale (CDA), un organo eletto che l’HoR non avrebbe potuto sciogliere, sebbene la bozza redatta sarebbe stata visionata dal CDA prima del voto in aula.

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