Associazione vittime di Tarhuna chiede un’indagine urgente sull’assassinio di Mohamed Al-Kani

L’Associazione delle vittime di Tarhuna ha chiesto, martedì, l’apertura di un’indagine urgente sull’uccisione di Mohamed al-Kani , latitante nella regione orientale, ricercato dal pubblico ministero con l’accusa di aver commesso numerosi crimini nella città di Tarhuna, nell’ambito della scoperta di diverse fosse comuni nell’area del centro agricolo a sud di Tripoli dopo la ritirata del gruppo nel giugno 2020.

In una dichiarazione, le famiglie delle vittime hanno denunciato l’assassinio di Al-Kani, avvenuto in una fattoria nella periferia di Bengasi, affermando che è morto portando con sé le informazioni segrete sulla posizione delle fosse comuni, i nomi degli autori che lo hanno assistito e molti altri crimini commessi da lui e la sua milizia armata.

Il comunicato ha indicato che le indagini restano aperte, chiedendo un’azione urgente da parte della Procura Generale. Mohamed Al-Kani, ricercato per aver commesso atroci crimini di guerra a Tarhuna, è stato ucciso insieme ad altri due miliziani latitanti, presumibilmenten da uomini armati affiliati alla milizia di Tariq Bin Zyad nel distretto di Bu Atni alle prime ore del giorno, secondo quanto riferito da Ansa che cita media locali. 

Mohamed Khalifa Al-Kani, insieme a suo fratello Abdrerahim era stato iscritto nella lista nera europea per le violazioni dei diritti umani. Capo della milizia Kaniyat, Mohamed e suo fratello hanno esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020 e sono ritenuti responsabili di uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate.

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