Un messaggio di pace da Bengasi

Di Vanessa Tomassini.
Il Ministero degli Esteri e della Cooperazione internale del Governo ad Interim, con base ad al-Beida, nell’Est della Libia, ha lanciato un messaggio di pace al mondo dalla città di Bengasi, in occasione dell’anniversario dell’11 settembre. Più di sette anni fa – ricorda una nota rilasciata mercoledì sera -l’ambasciatore americano Christopher Stevens e i suoi colleghi furono uccisi da un gruppo di terroristi e criminali, l’11 settembre 2012, prima e dopo l’uccisione di manifestanti pacifici in Kuwaifiya, nonchè la distruzione dei quartieri Sabri, Souk al Hout, nonchè di scuole, ospedali e dell’Università di Bengasi.
Il flagello del terrorismo si è poi esteso ad altre città della Libia, in Qubbah, Tobruk, Derna, Tazerbo, Brak al-Shati e Murzuq, senza dimenticare il terribile massacro di Gharghour dove furono uccisi giovani provenienti da tutto il Paese. “Senza l’intervento del Libyan National Army, della Camera dei Rappresentanti l’orrore, gli assassinii e la distruzione sarebbero continuati fino ad oggi. Questo è un chiaro messaggio che la guerra al terrore è una guerra collettiva globale perchè il terrorismo non ha patrià nè religione”. Prosegue il comunicato.

In occasione dell’anniversario della morte dell’ambasciatore americano, il ministro degli Esteri del Governo ad Interim, Abdulhadi Ibrahim Iahweej, ha inaugurato una libreria nel suo nome, nel Centro di detenzione migranti di Ganfouda, nella città di Bengasi. Il capoluogo orientale sede dell’esercito guidato dal maresciallo Khalifa Haftar che da anni porta avanti una feroce guerra contro gli estremisti, ha voluto rendere onore all’ambasciatore Stevens e agli Stati Uniti per la lotta comune contro il terrorismo.

Il ministero ci ha tenuto a sottolineare che la libreria accende una nuova candela di speranza nell’istituzione che accoglie centinaia di migranti irregolari che vengono trattati come esseri umani, i cui diritti vengono salvaguardati e rispettati, non venduti, insultati, minacciati o usati in battaglia.