Tripoli. Comunità internazionale prova a restaurare il dialogo, Italia conferma sostegno a Serraj

Di Maria Rosa Naccari.

Il ministro dell’Interno del Governo di Accordo Nazionale, Fathi Pashagha, ha partecipato mercoledì ad un vertice a Tunisi con i rappresentanti della Comunità internazionale. Durante l’incontro, Pashagha ha informato gli ambasciatori di Italia, Germania, Spagna, Olanda, Francia, Unione Europea ed il viceambasciatore del Regno Unito, sugli ultimi sviluppi militari a sud di Tripoli, sottolineando che il Governo guidato dal premier Fayez al-Serraj è pronto a tornare al dialogo con tutte le parti, tranne che con il Maresciallo Khalifa Haftar, a capo del Libyan National Army (LNA). La guerra nei sobborghi intorno a Tripoli continua incessantemente dal 4 aprile. Da allora la Comunità internazionale, da sempre divisa sul fascicolo libico, ha svolto il ruolo di spettatore. Nelle ultime settimane il Rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamé, ha intensificato gli incontri con gli attori regionali ed internazionali maggiormente coinvolti nel Paese nordafricano. Se da un lato l’LNA non accetta che Tripoli, sede delle maggiori istituzioni del Paese e della Banca Centrale, resti nelle mani di milizie e terroristi, quest’ultimi accusano il maresciallo di aver lanciato l’offensiva per instaurare una nuova dittatura militare.

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In questo contesto, l’Italia continua a supportare il Governo di Accordo Nazionale, l’unico internazionalmente riconosciuto dalle risoluzioni Onu. Il ministro degli Esteri libico, Mohamed Sayala, ha fatto appello al Governo italiano per fare pressione sugli Stati che appoggiano l’LNA, affinchè questi fermino tale sostegno e risparmino ai civili le sofferenze della guerra. Ciò è avvenuto durante un incontro con l’ambasciatore Giuseppe Buccino, che si è concentrato sula crisi degli sfollati interni, l’assistenza umanitaria e la lotta all’immigrazione clandestina per cui l’Italia fornirà alla Guardia Costiera libica altri dieci motoscafi.

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