Il calcio riunisce i libici ed abbatte le frontiere. Un esempio? Il popolo di Al Ahli

Di Vanessa Tomassini.

Arrivano da ogni dove per seguire la loro squadra del cuore, riempiono stadi, palestre, ma anche strade e piazze per celebrare i loro beniamini calcistici, osannati con striscioni, cori e chi più ne ha più ne metta. Se infatti i libici possano sembrare divisi politicamente o geograficamente, lo sport ed il calcio, in particolare, continuano a riunirli sotto la bandiera del loro club.

Lo sanno bene i giocatori dell’Al Ahli Tripoli, il club libico di maggior successo nella storia, avendo vinto 12 titoli Libyan Premier League, 6 Libyan Cup e 2 SuperCup; il leader dei club libici con il maggior numero di fan da ogni parte della Libia. Per seguire le loro partite, che vengono giocate in Tunisia per via dell’instabilità in cui versa il Paese, arrivano da ogni città, Tripoli, Misurata, Zintan, Bengasi, perfino da Sabha.

Al Ahli nasce il 19 settembre del 1950, lo stemma del club è costituito da uno sfondo verde e bianco, con una torcia posizionata su una sagoma della Libia. La torcia è destinata a significare l’indipendenza per la nazione, raggiunta pochi mesi dopo la fondazione del club. Lo stemma del club è cambiato dopo aver vinto il decimo titolo della Premier League libica nel 2000, con una stella in cima. I colori bianco e verde indicano la pace e la speranza per il paese.

La principale squadra rivale del The People’s Club è Al-Ittihad. I due club sono i più grandi del paese e, insieme, hanno vinto 28 dei 45 campionati nazionali che sono stati disputati, così come 10 delle 18 coppe nazionali. La sfida ogni anno si rinnova nel famigerato Derby di Tripoli. Al Ahli club è anche impegnato in innumerevoli cause umanitarie e sociali, grazie anche al supporto di un fan club tutto al femminile. Insomma se non volete rischiare di scontentare qualcuno, anziché conferenze per la Libia, vi conviene organizzare una partita di calcio… E che vinca il migliore!