La Camera dei Rappresentanti denuncia la dannosa ingerenza del Qatar in Libia.

Di Vanessa Tomassini.

La Commissione Difesa e Sicurezza della Camera dei Rappresentati, il parlamento con sede a Tobruk guidato da Aguila Saleh Issa, ha denunciato la dannosa ingerenza del Qatar negli affari libici. I membri del parlamento orientale hanno definito “palese” il sostegno “illimitato” alle bande terroristiche ed estremiste, di recente responsabili dell’attacco ai giacimenti petroliferi della Mezzaluna, nonchè ai porti ed ai terminali nel Golfo della Sirte. In una dichiarazione rilasciata mercoledì, la commissione ha accusato il Qatar di essere uno dei principali paesi che sostengono il terrorismo e le milizie islamiste in Libia con l’unico scopo di saccheggiare le risorse ed indebolire le capacità del popolo libico.

Si ricorderà che il Qatar insieme alla Francia, fu il primo paese a supportare l’intervento Nato contro Gheddafi nel 2011. Il 23 agosto 2017 la Commissione Nazionale per i Diritti umani in Libia aveva dichiarato colpevole dell’uccisione del rais, Muammar Gheddafi, l’ex emiro del Qatar, lo sceicco Hamad al-Thani, in quanto avrebbe dato l’ordine di uccidere.

Spesso la partecipazione del Qatar nella crisi libica appare nei commenti della stampa internazionale, in particolare i media occidentali hanno sempre sostenuto il coinvolgimento dell’emirato in molti disordini del Nord Africa e del Medio Oriente. Nel caso libico, durante la guerra civile, il Qatar aveva dispiegato la sua forza aerea contro i sostenitori e gli avamposti di Gheddafi. Doha ha anche fornito alle forze rivoluzionarie in Libia supporto armato e logistico. Al termine della rivoluzione, ha concentrato il proprio impegno, sostenendo le forze islamiche operanti nel paese nordafricano.

L’8 giugno 2017, il portavoce del Libyan National Army (LNA), colonnello Ahmed al-Mismari, ha presentato diverse prove audio, video e documenti che rivelerebbero un’ingente interferenza qatarina nei processi politici libici, tra cui una serie di omicidi e tentativi di omicidio. Tra le vittime designate anche l’uomo forte della cirenaica, Khalifa Haftar. L’LNA ha anche dimostrato il coinvolgimento del Qatar nel reclutamento e nello spostamento dei jihadisti libici in Siria, il supporto economico a gruppi estremisti e la formazione sulle tecniche di bombardamento tramite gli operai di Hamas della Brigata di Khan Yunis. Gran parte dell’attività jihadista era gestita da Muhammad Hamad al-Hajri, funzionario dell’ambasciata del Qatar in Libia e dal funzionario dell’intelligence, Salim Ali al-Jarboui.

L’esercito nazionale ha più volte confermato, anche durante la liberazione di Derna, che  l’LNA sta combattendo “non con i terroristi libici, ma con il terrorismo transnazionale sostenuto dalla triade dell’eversione in Libia: Qatar, Sudan e Turchia”. Al-Mismari ha inoltre sostenuto in passato che il dipartimento di Intelligence del LNA ha ottenuto registrazioni di un corrispondente di “al-Jazeera” che coordinava i voli di elementi islamisti dal Qatar alla Libia.

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