LNA annuncia l’istituzione di una commissione d’inchiesta per individuare chi finanzia il terrorismo.

Durante una conferenza stampa a Bengasi, mercoledì pomeriggio, Ahmed al-Mismari, portavoce del Libyan National Army (LNA), ha annunciato l’istituzione di una commissione di inchiesta per individuare chi finanzia i gruppi terroristici in Libia. Il portavoce dell’esercito, sotto l’egida del Generale Khalifa Haftar, ha accusato la Banca Centrale della Libia (BCL) di supportare economicamente milizie ed estremisti, a discapito del popolo libico e dell’esercito, che si è impegnato nella sicurezza degli impianti petroliferi nella Mezzaluna e nella liberazione dei porti e delle città da Daesh ed al-Qaeda. L’esercito è intenzionato a scovare da dove arrivano i fondi al terrorismo, ed è determinato ad eliminare il problema all’origine.
Al-Mismari ha anche precisato che il Generale Khalifa Haftar intende rispettare gli impegni presi a Parigi lo scorso 29 maggio, fino al momento elettorale fissato per il 10 dicembre. Ha poi aggiunto che l’esercito non ostacolerà le esportazioni di petrolio con le compagnie internazionali e si atterrà alle disposizioni della Camera dei Rappresentanti, sostenendo la nomina a Governatore alla BCL di Mohammed al-Shukri, eletto nel dicembre 2017 governatore della CBL di Beida, in sostituzione di Saddek Elkabir. Shukri è un ex direttore della banca commerciale, Jumhouria Bank, e con oltre 30 anni di esperienza nel settore, è stato già vice-governatore della BCL.
Nel frattempo anche la National Oil Corporation (NOC) di Bengasi, ha mosso pesanti accuse contro il Governo di Accordo Nazionale. In una dichiarazione, la compagnia petrolifera orientale ha puntato il dito contro il Ministero della Difesa, che sarebbe coinvolto nel sostegno all’alleanza di gruppi armati che hanno attaccato i porti petroliferi con Ibrahim al-Jahdran. La NOC Bengasi ha fatto appello alle Nazioni Unite e alla Comunità Internazionale affinchè lavorino con tutte le parti nel preservare le risorse che appartengono al popolo libico.