Dabaiba intraprende una serie di misure per la cura del cancro in Libia

Il primo ministro libico, Abdel Hamid al-Dabaiba, ha lanciato martedì, il progetto “Shifa” per organizzare la cura del cancro in Libia, istituendo l’Autorità nazionale per il controllo del cancro, che sarà indipendente e finanziariamente e amministrativamente subordinato alla presidenza del Consiglio dei Ministri. L’annuncio è arrivato durante una cerimonia di presentazione del “Progetto del Primo Ministro per la regolamentazione delle cure contro il cancro” (Shifaa), che si è tenuta presso l’Hotel Corinthia nella capitale, Tripoli, alla presenza del capo dell’Agenzia per il sostegno e lo sviluppo delle cure presso in patria e all’estero, il Direttore del Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie, e il Vice Capo della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia, il Coordinatore Residente per gli Affari Umanitari, Georgette Gagnon.

La piattaforma governativa “Il nostro governo” ha affermato che l’Autorità nazionale per il controllo del cancro sarà sotto la “diretta supervisione” del primo ministro, al fine di elaborare le politiche, i piani e i programmi necessari per combattere il cancro, seguire la loro attuazione e prendere misure per localizzare il trattamento dei pazienti all’interno del Paese. La decisione di istituire l’Autorità nazionale per il controllo del cancro prevede anche di incorporare tutti i centri oncologici da affiliare all’autorità e preparare un database per determinare il fabbisogno di medicinali e dispositivi necessari per curare i pazienti oncologici.

Dabaiba ha inoltre approvato il “Documento nazionale per la prevenzione e la diagnosi precoce” dei tumori, che “inizierà con le fasi di sensibilizzazione e prevenzione fino a febbraio 2024, dopodiché la fase dell’esame obbligatorio per tutte le donne libiche di età superiore ai 35 anni. Il capo dell’Agenzia per lo sviluppo del trattamento in patria e all’estero ha ricevuto istruzioni per formare un comitato per seguire con urgenza 60 casi di cancro infantile nella città di Bengasi e inviare casi gravi all’estero. L’iniziativa arriva dopo la morte di diversi minori oncologici presso l’ospedale dei bambini di Bengasi, mentre altri pazienti che stanno ricevendo cure specialistiche ad Amman hanno visto sospesi i propri trattamenti per la mancanza di fondi. Il Governo libico ha fatto sapere di aver messo in campo ogni sforzo necessario per risolvere la questione e garantire a tutti i suoi cittadini il diritto alla salute.

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