Ministero delle Finanze: entrate dello Stato della Libia superano i 79 miliardi, oltre 70 miliardi (LYD) di spesa pubblica

Il rapporto sull’informativa e la trasparenza finanziaria, emesso dal Ministero delle Finanze nel Governo libico di Unità Nazionale, indica che le entrate dello Stato nel periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2022 ammontano a 79 miliardi 356 milioni e 220 mila dinari, di cui 77 miliardi 174 milioni e 346 mila dinari sono derivate dalle risorse petrolifere, mentre 834 milioni 153 mila e 495 dinari sarebbe il saldo accumulato da anni precedenti.
Il rapporto, diramato oggi venerdì 30 settembre, rivela che la spesa pubblica totale dello Stato della Libia durante i nove mesi di riferimento è stata pari a 70 miliardi 87 milioni 356 mila e 131 dinari, di cui 15 miliardi 155 milioni 764 mila e 874 dinari sono stati stanziati per il finanziamento di accordi finanziari temporanei di emergenza per la National Oil Corporation (NOC) impegnata ad aumentare la capacità produttiva. 32 miliardi 698 milioni 241 mila e 329 dinari sono stati impiegati per il pagamento di salari, mentre le spese di gestione, lavorazione e funzionamento del Governo ammontano a 6 miliardi 993 milioni 50mila e 335 dinari libici. Per progetti e programmi di sviluppo, il Governo libico ha speso 403 milioni 119 mila e 435 dinari, mentre oltre 14 miliardi sono stati registrati sotto la voce “sostegno” che comprende sussi carburante, incentivi al matrimonio e simili.
L’impegno di Washington per garantire trasparenza e una buona gestione dei conti pubblici
L’Ambasciata degli Stati Uniti in Libia ha reso noto che una delegazione del governo libico, guidata dal ministro di Stato per gli Affari di Gabinetto, Adel Jumaa, ha discusso con l’Incaricato d’Affari, Leslie Rodman, dell’importanza di rafforzare la trasparenza finanziaria e combattere la corruzione nel Paese nordafricano. “Gli Stati Uniti non vedono l’ora di basarsi su questi importanti colloqui. Siamo d’accordo sul fatto che le entrate della Libia appartengano a tutto il suo popolo e debbano essere distribuite in modo trasparente e responsabile”. Ha affermato l’Ambasciata statunitense in un tweet.
Recentemente Washington ha mostrato un particolare interesse per il fascicolo della distribuzione delle entrate petrolifere in Libia. Garantire una equa distribuzione delle risorse tra le varie regioni della Libia sembra essere infatti un fattore chiave per mantenere la calma sul terreno. In molti temono inoltre che il Primo Ministro Abdul Hamid Dabaiba possa utilizzare risorse pubbliche per la propria campagna elettorale dopo aver scelto di candidarsi alle elezioni presidenziali, nonostante si fosse impegnato a Ginevra, durante il processo a guida ONU, a non farlo. Il Primo Ministro nominato dai 75 membri del Libyan Political Dialogue Forum non avrebbe potuto correre alle elezioni programmate per lo scorso 24 dicembre 2021, posticipate a data da destinarsi, causa forza maggiore. Ad oggi, manca ancora una solida base costituzionale che consenta un valido processo elettorale.
La scorsa settimana, l’inviato degli Stati Uniti, l’ambasciatore Richard Norland, ha accolto positivamente il rapporto dell’Audit Bureau relativo all’anno 2021, sottolineando l’importante ruolo svolto dall’autorità di controllo per raggiungere i massimi livelli di trasparenza ed esporre la corruzione all’interno delle istituzioni e delle società controllate dallo Stato. “Distribuire in modo equo le risorse libiche è un obiettivo importante per gli Stati Uniti d’America”, ha di recente dichiarato l’ambasciatore statunitense, sottolineando la necessità di accurate revisioni contabili soprattutto alla luce della ripresa della produzione petrolifera e dei grandi ricavi che il settore sta generando dall’inizio dell’anno.