Parlamento nomina Fathi Bashagha nuovo Primo Ministro della Libia, ecco quali saranno le sue priorità

Di Ali Ahmed.
Fathi Bashagha, 59 anni, di Misurata è stato nominato oggi, giovedì, dalla Camera dei Rappresentanti capo del Nuovo governo di Stabilità Nazionale in sostituzione dell’esecutivo di Abdel Hamid Al-Dabeibah considerato “scaduto” dal Parlamento che ha fatto riferimento alla nozione di fiducia a marzo dello scorso anno. Mentre nella capitale Tripoli si registra una frastagliata congestione militare, in una intervista al Washington Post, ha rivelato di aver sperato di svolgere un ruolo di primo piano in Libia attraverso le elezioni presidenziali e che la sua accettazione dell’incarico giunge per creare nuovi percorsi dopo il fallimento della tabella di marcia originaria che prevedeva elezioni presidenziali e legislative lo scorso 24 dicembre.
Bashagha ha indicato che presenterà il suo nuovo governo entro due settimane. “Sarò in grado di fare ciò che è più importante, sostenere il popolo libico nella sua ricerca di un futuro promettente e assicurare la costruzione di una Libia stabile e sicura”. Bashagha ha ribadito di aver accettato il sostegno dei suoi compatrioti per assumere la carica di primo ministro per rispetto delle speranze di oltre due milioni di libici nel cammino verso la democrazia che inizia dalle urne.
Bashagha ha descritto così il suo programma politico: garantire legittime elezioni entro 14 mesi, affrontando fin da subito le sfide di sicurezza e ogni altra questione alla base della “forza maggiore” annunciata dall’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) sospendendo bruscamente il processo elettorale pochi giorni prima della data prevista. Tra le sue priorità, oltre al dossier securitario, Bashagha ha dichiarato che intende prestare attenzione ai settori della salute, energia ed economia, alla lotta contro la pandemia Covid-19, in aggiunta al fascicolo di riconciliazione nazionale per garantire il successo del momento elettorale affinché i risultati vengano accettati da tutti.
Il premier neoeletto ha evidenziato la necessità di sostenere la National Oil Corporation (NOC) affinché aumenti la produzione di petrolio e gas, contribuendo a soddisfare le esigenze del mercato internazionale ed aumentando al contempo il reddito nazionale della Libia, impegnandosi inoltre a lavorare nella diversificazione delle entrate statali a lungo termine di concerto ad una liberalizzazione dell’economia. “Dobbiamo imparare dalle lezioni del nostro passato – ha aggiunto, spiegando che l’economia libica è stata chiusa per decenni, anni di divisione, per via del controllo dell’oligarchia sui fondi pubblici e una fiscalità distorta che si sono sommati a politiche monetarie e commerciali fallimentari che hanno avuto un impatto diretto e negativo sulla vita dei nostri cittadini.”
Mentre a Benghazi, le forze armate arabe libiche (LAAF) affiliate al feldmaresciallo Khalifa Haftar hanno benvenuto la nomina di Bashagha, nella capitale Tripoli, varie fazioni armate, provenienti da città limitrofe come Zawiya e Warshefana, si sono aggiunte ai numerosi gruppi armati arrivati da Misurata a partire dal mese scorso. Secondo quanto riferiscono i media locali, alcuni gruppi si sarebbero schierati intorno all’aeroporto di Mitiga dove era atteso Fathi Bashagha per una conferenza stampa, mentre altri, presumibilmente schierati con l’attuale governo di unità nazionale, avrebbero circondato a protezione il palazzo presidenziale e le sedi delle istituzioni.
Dopo il discorso di Abdel Hamid Al-Dabeibah, martedì sera, in pochi hanno raccolto il suo invito a dimostrare in piazza per dire no ad ulteriori fasi di transizione. Questa mattina fonti governative affermavano che il premier sarebbe sopravvissuto ad un tentato assassinio. Il capo del Governo di Unità Nazionale ha ripetutamente ribadito che cederà il potere solo ad una autorità eletta dal popolo, sollevando preoccupazioni per un nuovo conflitto alla luce del sostegno armato di cui tutti gli attori godono, nonché per il ritorno a due governi paralleli che manderebbe in fumo tutti i progressi compiuti da oltre un anno a questa parte.