Risultati dell’incontro di 32 candidati alla presidenza della Libia in Zawiya

In seguito alla proposta dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) di rinviare il momento elettorale di un mese, al 24 gennaio 2022, trentadue candidati alla presidenza della Libia si sono riuniti mercoledì a Zawiya per discutere delle attuali sfide alla transizione democratica del Paese nordafricano.

Al termine dell’incontro è stata rilasciata una dichiarazione in otto punti, che esprime rammarico per questa interruzione, e “un senso di risentimento e delusione” provato dal popolo libico di fronte a questo rinvio delle tanto attese elezioni.

I trentadue candidati hanno sottolineato “l’importanza della sovranità della Libia, non permettendo interferenze nei suoi affari” e la loro “piena fiducia nel pacifico trasferimento del potere, considerno le urne come l’unico modo per costruire lo stato”. Hanno ribadito la necessità di “rispettare la volontà del popolo libico e il suo desiderio di andare avanti nel processo elettorale e non confiscare il diritto dei libici di scegliere il proprio rappresentante per la presidenza”.

Hanno chiesto all’Alta Commissione Elettorale Nazionale di annunciare quanto prima la lista definitiva dei candidati alle elezioni presidenziali e la lista preliminare dei candidati alle elezioni parlamentari. “Deploriamo la sospensione ingiustificata delle elezioni e sottolineiamo la necessità di rispettare il termine per le elezioni, che non può essere nuovamente interrotto in nessun caso”. Si legge nella dichiarazone.

Hanno accolto con favore la dichiarazione rilasciata da HNEC del 24 gennaio 2022 come scadenza per l’inizio del primo turno delle elezioni presidenziali. “Affermiamo la nostra posizione con la volontà del popolo libico e dichiariamo il nostro totale rifiuto di entrare in qualsiasi nuova fase di transizione.”

I trentadue candidati che si sono riuniti mercoledì a Zawiya, a cui potrebbero aggiungersene degli altri, hanno chiesto inoltre alla Camera dei Rappresentanti di assumersi le proprie responsabilità nei confronti del processo elettorale davanti al popolo libico. “Chiediamo ai paesi coinvolti nella crisi libica e alla Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia di assumersi le proprie responsabilità nei confronti del processo elettorale, di rispettare la volontà e sostenere i libici senza essere selettivi nel trattare con i candidati”. Ha concluso la dichiarazione congiunta.

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