La Libia è alla ricerca di possibili soluzioni per proseguire verso le elezioni

L’inviata speciale delle Nazioni Unite in Libia, Stephanie Williams, ha incontrato nei giorni scorsi un gruppo di candidati alle elezioni presidenziali della Libia, tra cui il Primo Ministro Abdel Hamid Al-Dbeibah, il feldmaresciallo Khalifa Haftar e l’ex ministro degli Interni, il misuratino Fathi Bashagha. Williams ha dichiarato di aver incontrato un certo numero di candidati alla presidenza e al parlamento a Tripoli, Bengasi e Misurata, appartenenti ad eterogenei partiti politici.

Ha indicato che intende incontrare più candidati nei prossimi giorni per ascoltare le loro opinioni sul processo elettorale e sui modi per superare l’attuale empasse, sebbene né l’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) né il Governo di Unità Nazionale (GNU), abbiano annunciato che il momento elettorale dovrà essere positicipato. Solamente il portavoce della Camera dei Rappresentanti ha indicato parlando ai media che sembra impossibile andare al voto tra cinque giorni.

Stephanie Williams, dopo la sua nomina e ritorno in Libia la scorsa settimana, ha tenuto numerosi incontri con istituzioni, leader politici e militari, candidati ed attivisti politici. Williams ha ribadito di non avere un piano B o una nuova road map, nonostante le numerose speculazioni sui media. Williams ha spiegato che in questa fase intende ascoltare i bisogni e le possibili soluzioni affinché i libici possano andare al voto. 

Nei giorni scorsi infatti si sono moltiplicate le iniziative da parte dei candidati alla presidenza e i partiti politici affinché si vada al voto nei tempi stabiliti. Il partito IHYA Libya del candidato Aref Ali Nayed ad esempio ha chiesto di trasferire i poteri esecutivi alla Magistratura affinché le elezioni presidenziali si svolgano il 24 dicembre, ribadendo che la legittimità del Consiglio Presidenziale e il Governo di Unità Nazionale (GNU) scadranno alla mezzanotte del 23 dicembre 2021 secondo il Parlamento al momento del voto di fiducia. Ciò potrebbe comportare un pericoloso vuoto istituzionale, soprattutto alla luce della recente congestione militare nella capitale, quando il misuratino Salah Badi ha minacciato di occupare e chiudere le istituzioni governative con l’uso della forza.

La candidata presidenziale Leila bin Khalifa, a capo del National Movement Party, di Zuwara ha anche lanciato una nuova iniziativa che prevede l’annuncio della lista definitiva dei candidati alla presidenza, il 22 dicembre 2021; l’inizio delle campagne elettorali per i candidati il 24 dicembre 2021, a condizione che la durata della campagna elettorale sarà di tre mesi, e il giorno delle votazioni sarà il 25 marzo 2022. Bin Khalifa propone inoltre il proseguimento dei lavori dell’attuale Governo di Unità Nazionale fino al raggiungimento delle elezioni generali della tabella di marcia per la fase preliminare di una soluzione globale del Libyan Political Dialogue Forum.

Leila Bin Khalifa, candidata alla presidenza della Libia

Il National Movement Party ha anche chiesto l’esclusione del capo del governo di unità nazionale dalla candidatura alle elezioni presidenziali. La proposta prevede inoltre di limitare i poteri della Banca Centrale della Libia in materia di spesa ai soli stipendi e al sostegno al processo elettorale. Chiede infine l’impegno di tutte le unità militari, ufficiali e soldati in tutte le parti della Libia di attenersi alle decisioni dell’autorità esecutiva al fine di garantire l’accesso alle elezioni nel rispetto della volontà dei libici senza schierarsi con nessuno corrente politica.

Il processo elettorale è stato al centro anche degli incontri di Stephanie Williams con gli ufficiali e gli attivisti nel capoluogo orientale, Bengasi, venerdì, durante i quali sono stati affrontati diversi fascicoli come le necessarie riforme economiche, la riconciliazione nazionale e la giustizia di transizione, il decentramento e sviluppo del sistema di governance locale, oltre a sostenere la partecipazione delle donne alle posizioni di governo e leadership nella sfera pubblica.

Giovedì, Williams ha visitato la città di Sirte per fare il punto con il Consiglio comunale locale e partecipare alla riunione del comitato militare congiunto (JMC 5 + 5), per verificare i progressi compiuti nell’ultimo periodo e le prossime sfide che attendono il Paese nordafricano.

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