UNSMIL invita il Governo di Unità Nazionale a lavorare per le elezioni e il bene della Libia

La Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha dichiarato di aver ricevuto una dichiarazione dal titolo “Dichiarazione dei funzionari di Barqa nel governo di unità nazionale”, emessa domenica a seguito di un incontro svoltosi a Bengasi. La Missione in una nota ha preso atto delle questioni esposte nella dichiarazione ed ha invitato il governo di unità nazionale ad affrontarle senza indugio, chiedendo a tutte le parti in Libia di impegnarsi in un dialogo diretto e costruttivo per risolvere tutte le preoccupazioni emergenti e per continuare ad aderire alla tabella di marcia del Forum di dialogo politico libico (LPDF).
L’UNSMIL ha esortato vivamente tutte le parti ad evitare un’escalation e ad astenersi da qualsiasi azione che possa minacciare l’unità del Paese, delle sue istituzioni e il benessere del popolo libico; costituire una minaccia per la pace e la sicurezza nazionali o internazionali; e che potrebbe ostacolare, direttamente o indirettamente, lo svolgimento delle elezioni del 24 dicembre 2021. Ha ricordato le rispettive risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che prevedono possibili misure contro individui o entità che ostacolano il positivo completamento della transizione politica della Libia.
“L’UNSMIL esorta le parti in Libia a lavorare insieme in uno spirito di compromesso, accettazione reciproca ed equità, con l’obiettivo di affrontare le lamentele e le preoccupazioni attraverso la negoziazione, mettendo al primo posto l’unità e la stabilità del paese e gli interessi del popolo libico”. Prosegue la nota, ricordando a tutti gli attori interessati in Libia l’importanza di rispettare la data delle elezioni del 24 dicembre fissata dalla Roadmap LPDF e approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella sua risoluzione 2570 (2021), “al fine di realizzare l’aspirazione del popolo libico di eleggere i propri rappresentanti democraticamente creando così le nuove istituzioni e autorità con forte mandato popolare e legittimità. L’attuale status quo non solo è insostenibile, ma porta all’instabilità e alla divisione”.