Preoccupazioni al Consiglio di Sicurezza ONU per i movimenti di mercenari in Libia verso i Paesi del Sahel

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito nelle scorse ore per discutere della situazione in Libia, in vista della Conferenza “Berlino 2” annunciata dalla Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) per il 23 giugno. Gli Stati Uniti hanno affermato che l’incontro che la Germania ospiterà rappresenta un’altra opportunità per molti membri del Consiglio di sicurezza per rinnovare gli impegni presi nella precedente riunione di Berlino, all’inizio dello scorso anno, descrivendola come “un momento decisivo per confermare il sostegno alle elezioni previste per il prossimo dicembre e rispondere alle richieste da parte dei libici di uscita di forze straniere e mercenari”.
Scott Turner, vice coordinatore politico della missione degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, alla riunione del Consiglio di Sicurezza, ha sottolineato l’impatto della partenza di combattenti stranieri e mercenari dalla Libia nella regione africana del Sahel, indicando che la recente instabilità in Ciad ha rivelato i pericoli rappresentati dai mercenari stranieri non solo per la Libia, ma per l’intera regione. Turner ha ribadito che “prevenire un’ulteriore instabilità nella regione del Sahel è una priorità fondamentale”.
“Siamo tutti d’accordo sulla necessità di un approccio sostenibile al disarmo, alla smobilitazione, al reinserimento e alla riforma del settore della sicurezza, e dobbiamo continuare a farlo”. Ha detto il diplomatico USA all’ONU, aggiungendo che tra le tante preoccupazioni di Washington in Libia c’è quella di garantire che il ritiro di combattenti stranieri e mercenari dalla Libia non destabilizzi ulteriormente i paesi vicini, in particolare Ciad e Sudan, dove le transizioni sono ancora in corso.
“I firmatari dell’accordo di pace di Juba in Sudan dovrebbero ritirare eventuali forze operanti in Libia”. Ha proseguito Scott Turner, invitando i leader libici a prendere le misure necessarie per tenere le elezioni presidenziali e parlamentari il 24 dicembre 2021, come stipulato nella road map del Forum di dialogo politico libico e ribadendo che il Dipartimento di Stato USA è pronto ad imporre sanzioni verso chiunque ostacoli o mini il processo elettorale in Libia.
La Russia, rappresentata da Anna Evstneva, ha confermato che ci sono preoccupazioni sulla destinazione dei mercenari in Libia, qualora dovessero partire, confermando quanto affermato dal collega americano circa le preoccupazioni dei paesi africani del Sahel per i movimenti di questi mercenari che possono infiltrarsi attraverso i confini porosi con la Libia. Evstneva ha fatto riferimento all’inondazione di armi e combattenti stranieri in Libia, aggiungendo che Mosca ha chiesto una soluzione pacifica della crisi libica sulla base di un dialogo globale e inclusivo tra tutte le parti interessate e ha esortato le parti libiche a trovare un terreno comune e consenso nazionale.