Giovane di Zawiya muore in un incidente stradale, coinvolto il convoglio del ministro dell’Interno Bashagha

Di Vanessa Tomassini.

Il procuratore capo di Tripoli ha ordinato domenica la consegna alla famiglia del corpo di Radwan al-Hungari, un giovane di Zawiya che ha perso la vita in un incidente che ha visto coinvolto il convoglio del ministro dell’Interno del Governo di Accordo Nazionale (GNA), Fathi Bashagha. Secondo il rapporto forense, il 32enne Al-Hungari è morto a causa di “una grave crisi del sistema nervoso e respiratorio”.

Il rapporto del medico legale chiarisce che il corpo della vittima non riporta ferite da proiettili o schegge, aggiungendo che le lesioni non sono in conflitto con quelle tipiche di un incidente stradale. Le radiografie hanno confermato che la causa della morte sono state le fratture costali accompagnate da lacerazione ai polmoni, che avrebbero portato a gravi emorragie all’interno della cavità toracica, una frattura del femore destro e alle ossa della gamba sinistra.

Nel video girato da una telecamera di sorveglianza, si vedono due giovani uomini a bordo di un Toyota consegnarsi senza resistenza alla scorta del ministro degli Interni, mentre un terzo rimane al ciglio della strada. Un primo comunicato rilasciato dall’ufficio di Bashagha affermava che domenica intorno alle ore 15,00, un Toyota 27 ha aperto il fuoco contro il convoglio, utilizzando armi automatiche.

La nota, descrivendo l’incidente come un tentato omicidio del ministro, ha aggiunto che il personale di sicurezza a protezione di Bashagha “ha arrestato il gruppo armato dopo uno scontro con esso”. Secondo la stessa dichiarazione, un funzionario della sicurezza del convoglio di Bashagha è rimasto ferito, arrestando “due degli aggressori” e un terzo è morto sul posto. Ha concluso che il ministro Fathi Bashagha non ha subito alcun danno personale, chiedendo la pronta guarigione dell’ufficiale ferito durante lo svolgimento delle sue mansioni lavorative.

Le immagini video tuttavia non mostrano alcun scontro a fuoco, sebbene non chiariscano cosa sia avvenuto prima che il Toyota, appartenente alla “Stability Support Service” di Zawiya, finisse fuori strada dopo essere stata speronata dal convoglio di Bashagha di ritorno verso la sua residenza di Janzour in seguito ad un incontro con il CEO della National Oil Corporation (NOC), Mustafà Sanallah, nella capitale Tripoli.

L’incidente inasprisce ulteriormente le relazioni tra Bashagha e le forze occidentali. L’ambizioso ministro degli Interni (GNA) era già al centro delle polemiche per la sua “caccia ai serpenti”, che ha urtato la sensibilità dei gruppi armati nella regione – che dopo aver respinto l’offensiva dell’esercito libico di Khalifa Haftar- si sentono nuovamente nel mirino da parte di Bashagha. L’uomo forte di Tripoli, in lista con il presidente del Parlamento Aguila Saleh, è stato battuto dal ticket “Dabaiba – Al-Menfi” al voto dei partecipanti al Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) in Ginevra lo scorso 5 febbraio. L’incidente, oltre a dimostrare la precaria situazione di sicurezza e la mancanza di coordinamento tra gli eterogenei gruppi armati, rende ancora più controversa una sua eventuale conferma a ministro dell’Interno nel nuovo esecutivo atteso da Habdul Hamid Dabaiba.

Le autorità del nuovo esecutivo unificato temporaneo, selezionate dal LPDF, hanno chiesto che le autorità giudiziarie e di polizia aprano con urgenza un’indagine equa e trasparente sulle circostanze dell’incidente, assicurando eventuali responsabili alla giustizia.

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