In attesa di conoscere il nuovo Governo, Williams annuncia la data delle prossime elezioni in Libia

Di Vanessa Tomassini.

Procedono velocemente i negoziati tra i settacinque rappresentanti libici selezionati dalla Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) per il Libyan Political Dialogue Forum dopo la pausa di venerdì. Dopo aver raggiunto un accordo preliminare nei giorni scorsi, le settacinque personalità si accingono a nominare attraverso il voto il presidente del Consiglio presidenziale ed il nuovo Primo Ministro. Il nuovo esecutivo avrà il compito di accompagnare la Libia verso le elezioni generali, che Williams ha annunciato ieri, dovrebbero avvenire il 24 dicembre 2021.

“Il 24 dicembre è il giorno dell’indipendenza libica”, ha detto Williams durante la conferenza stampa dal centro media del Forum. “Questo è un giorno simbolico, un giorno molto importante per i libici, ma sarà anche un giorno decisivo nella storia della Libia, perché sarà un momento e un’occasione in cui potranno eleggere democraticamente i loro leader e rinnovare la legittimità delle istituzioni”.

Williams ha sottolineato che le Nazioni Unite lavoreranno con i libici “per ottenere il pieno suffragio, compresa la capacità di esprimere il proprio diritto per coloro che sono stati sfollati dalle proprie case, garantendo le necessarie condizioni di sicurezza, così come il pieno potere dell’Alta Commissione elettorale nazionale, che è l’organo nazionale incaricato di condurre le elezioni.

“La roadmap stessa riflette la volontà del popolo libico così come è stata espressa qui nel Libyan Political Dialogue Forum,durante le consultazioni che abbiamo avuto prima del forum con migliaia di libici. E’ una roadmap nazionale che fornisce una chiara via d’uscita dall’attuale crisi e lo svolgimento di elezioni credibili, inclusive e democratiche”. Ha detto il capo di UNSMIL, sottolineando che il raggiungimento delle elezioni richiede una nuova autorità esecutiva per unificare il Paese. “Ciò significa l’istituzione di un consiglio presidenziale nuovo e riformato, ed un governo di unità nazionale efficace e unificato, come delineato nei risultati della conferenza di Berlino e adottato ai sensi della risoluzione 2510 (2020) del Consiglio di sicurezza”. Ha continuato Williams.

La scelta dei settacinque rappresentanti di tutte le regioni e componenti sociali e politiche ad forum dovrebbe arrivare – salvo imprevisti – entro domenica 15 novembre, data in cui è prevista la conclusione del forum. “Vorrei davvero chiarire che non esiste un elenco di nomi e né la Missione né i nostri partner internazionali suggeriranno o imporranno nomi specifici” ha precisato tuttavia Williams, sottolineando di fare il massimo “per coinvolgere maggiormente tutti coloro che si sentono non sufficientemente coinvolti e desiderano impegnarsi in modo costruttivo con noi”.

Il risultato passerà poi al vaglio del Consiglio di Sicurezza, così come le richieste formulate dal Comitato militare congiunto (5+5) che ha concluso con successo il sesto round nella città di Sirte. Spetterà dunque ancora una volta alla Comunità internazionale, in particolare a Russia e Turchia che hanno militarizzato intere regioni sulla base di accordi considerati illegittimi dalla maggioranza dei libici, consentire che il Paese possa raggiungere la stabilità. Sarà infine il nuovo Primo Ministro, una volta insediatosi, a dover garantire che la sovranità della Libia venga rispettata da Paesi terzi.

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