UNSMIL: preoccupazione per l’arresto di cittadini della Libia orientale a Tripoli

La Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha osservato con grande preoccupazione che tra l’1 e il 5 novembre un certo numero di persone dell’Est che si erano recate a Tripoli sono state arbitrariamente arrestate da gruppi armati. Secondo una nota rilasciata da UNSMIL, sabato 8 novembre, almeno una persona è stata seguita fino alla sua destinazione a Tripoli e poi arrestata, mentre altre sarebbero state arrestate all’arrivo in aeroporto.

UNSMIL ha ribadito che tutti i cittadini libici hanno diritto alla libertà di movimento. “Qualsiasi violazione illegale di questo diritto è una grave violazione degli obblighi della Libia ai sensi del diritto internazionale”. Ha dichiarato la Missione aggiungendo che queste azioni mirino a sabotare gli sforzi in buona fede per riunire i libici, a seguito dell’accordo di cessate il fuoco.

UNSMIL ha chiesto il rilascio immediato di coloro che sono stati arbitrariamente detenuti con la libertà di movimento pienamente rispettata per tutti i libici. La nota ha accolto positivamente la decisione dell’Autorità per l’aviazione civile del 4 novembre 2020 di consentire la ripresa dei voli per tutti gli aeroporti nella regione meridionale della Libia. UNSMIL ha sottolineato che questa decisione è un prodotto della fiducia che è stata costruita a seguito dell’accordo di cessate il fuoco del 23 ottobre e dei colloqui di follow-up della Commissione militare mista a Ghadames il 2-4 novembre.

Il Ministero degli Interni di Tripoli aveva condannato con fermezza l’incidente, avvertendo dei risvolti negativi di queste azioni che minacciano il processo di dialogo in corso ed annunciando conseguenze per i responsabili. La Tripoli Protection Force, da parte sua, aveva smentito i rumors circolati sui social network, affermando che l’Ottava forza “Al-Nawasi” non aveva alcuna responsabilità per quanto accaduto in aereoporto.

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