L’UE impone ulteriori sanzioni per violazioni dei diritti umani ed embargo sulle armi

Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso oggi di imporre misure restrittive mirate a due persone responsabili di violazioni dei diritti umani in Libia e tre entità coinvolte nella violazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite in vigore per la Libia. Saranno aggiunti all’elenco dell’UE di persone ed entità soggette a misure restrittive relative al conflitto libico. Le sanzioni imposte comprendono un divieto di viaggio e un congelamento dei beni per le persone fisiche e un congelamento dei beni per le entità. Inoltre, alle persone e alle entità dell’UE è vietato mettere fondi a disposizione di quelli elencati. Con queste nuove designazioni, l’UE ha ora divieti di viaggio per 17 persone elencate e ha congelato i beni di 21 persone e 19 entità

L’UE impone misure restrittive a persone ed entità le cui azioni minacciano la pace e la sicurezza della Libia o ostacolano il positivo completamento della sua transizione politica, si legge in un comunicato. L’UE ha ripetutamente invitato tutte le parti a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale e si impegna a ritenere responsabile chiunque li violi. L’UE è inoltre determinata a vedere pienamente rispettato l’embargo delle Nazioni Unite sulle armi in Libia. Questi nuovi elenchi mostrano l’uso strategico da parte dell’UE del suo regime di sanzioni e la capacità di reagire agli sviluppi sul terreno a sostegno del processo politico e di scoraggiare gli autori passati e presenti da ulteriori violazioni.

Le sanzioni dell’UE integrano e rafforzano le sanzioni adottate dalle Nazioni Unite, che includono un embargo sulle armi e misure individuali, comprese le violazioni dei diritti umani. L’ONU ha imposto il divieto di viaggio a 28 persone e il congelamento dei beni ad altre 23. Le due persone sottoposte a sanzione sono Mahmoud al-Werfalli e Moussa Diab.

Mahmoud al-Werfalli è il comandante della brigata al-Saiqa con base a Bengasi. In tale ruolo, al-Werfalli è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui uccisioni ed esecuzioni, in cui è direttamente o indirettamente coinvolto. Al-Werfalli è stato collegato all’uccisione di 33 persone tra il giugno 2016 e il luglio 2017 in diversi incidenti e a un’esecuzione di massa di dieci persone il 24 gennaio 2018.

Moussa Diab è invece responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la tratta di esseri umani, il sequestro di persona, lo stupro e l’uccisione di migranti e rifugiati, in cui è direttamente coinvolto. Secondo il giornale ufficiale dell’UE, Diab ha tenuto prigionieri migranti e rifugiati in un campo di detenzione illegale vicino a Bani Walid, dove sono stati trattati in modo inumano e degradante. Diversi migranti e rifugiati sono stati uccisi quando hanno cercato di fuggire dal campo di detenzione.

Le tre entità sanzionate oggi dal Consiglio dell’UE sono: Sigma Airlines alias Sigma Aviation o Air Sigma; Avrasya Shipping; e Med Wave Shipping.

Sigma Airlines è una compagnia aerea cargo commerciale con base in Kazakistan che impiega aeromobili per i quali sono state rilevate violazioni dell’embargo sulle armi istituito nei confronti della Libia tramite la risoluzione dell’UNSCR 1970/2011 e recepito dall’articolo 1 della decisione (PESC) 2015/1333. L’ONU ha identificato Sigma Airlines come uno dei fornitori di trasporto aereo cargo commerciale che operano senza rispettare l’embargo dell’ONU sul trasferimento alla Libia di materiale militare.

Avrasya Shipping è una compagnia di navigazione turca che gestisce una nave, chiamata Cirkin, per la quale sono state rilevate violazioni dell’embargo sulle armi istituito nei confronti della Libia tramite l’UNSCR 1970/2011 e recepito dall’articolo 1 della decisione (PESC) 2015/1333. In particolare, la Cirkin è stata collegata a trasporti di materiale militare verso la Libia avvenuti tra maggio e giugno 2020.

Med Wave Shipping è una compagnia di navigazione con sede in Giordania e Libano che gestisce una nave, chiamata Bana, per la quale sono state rilevate violazioni dell’embargo sulle armi istituito nei confronti della Libia tramite l’UNSCR 1970/2011 e recepito dall’articolo 1 della decisione (PESC) 2015/1333. In particolare, la Bana è stata collegata a trasporti di materiale militare verso la Libia avvenuti a gennaio 2020.

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