Serraj annuncia il suo desiderio di lasciare il potere entro fine ottobre

Il Primo Mimistro del Governo libico di Accordo Nazionale (GNA), riconosciuto dalla Comunità internazionale, ha annunciato in un discorso alla Nazione, in occasione della commemorazione dell’eroe libico Omar El-Mokhtar, il suo desiderio di lasciare il potere entro la fine di ottobre di quest’anno.
“Dichiaro il mio desiderio di rassegnare le mie dimissioni dalla fine di ottobre, così che il comitato di dialogo possa completare le necessarie procedure”. Ha detto Al-Serraj.
Il premier è stato schiacciato dalle pressioni di diversi Paesi, nonchè dal recente conflitto interno al Consiglio di presidenza, in particolare con il ministro dell’Interno Fathi Bashagha e i gruppi armati di Misurata.
Lo scorso 29 agosto, Bashagha – sospeso da al-Serraj per la violenza usata dai gruppi armati sui manifestanti – era tornato da Ankara come se nulla fosse successo, scortato da oltre 300 mezzi blindati. Dopo poche ore, il ministro è stato reintegrato. In molti credono che il ministro dell’Interno rappresenti direttamente gli interessi della Turchia.
L’ambizioso ministro fin dalla sua nomina è stato visto come un possibile successore di al-Serraj in grado di mediare con le autorità nell’est del Paese. Oltre ad avere stretti rapporti con Ankara, Bashagha ha anche dialogato con l’Egitto negli ultimi mesi, apprezzando pubblicamente il ruolo del Cairo nel raggiungere un cessate il fuoco in Libia.
Le dimissioni erano state vociferate a partire da ieri. Spetterà ora alla Camera dei Rappresentanti (HoR) e all’Alto Consiglio di Stato (HCS) nominare una nuova autorità in grado di accompagnare il Paese nordafricano verso legittime elezioni.
Il membro del Consiglio presidenziale, Mohammed Amari Zayed, ha dichiarato: “la legittimità su cui ora facciamo affidamento non è legata a una persona, indipendentemente dalla sua posizione, ma piuttosto ad un accordo politico”.
Il ministro ha aggiunto che “l’unica via d’uscita da questa attuale crisi e divisione è l’adesione del nostro popolo al diritto di garantire la legittimità attraverso le elezioni, in conformità con la dichiarazione costituzionale e le leggi elettorali esistenti, affinchè tutti si impegnino a rispettare i risultati delle elezioni”.
L’annuncio di Al-Serraj è stato preceduto da un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza. Fuochi di artificio hanno benvenuto la decisione in diverse zone della capitale.