Il Ministero dell’Interno ad Interim chiarisce gli eventi nella città di El-Merj

Il Ministero dell’Interno del Governo ad-Interim non riconosciuto, con base nell’ovest del Paese, ha chiarito in una nota gli eventi di sicurezza che si sono verificati nella città di El-Merj, nella Libia orientale, il 12 setttembre, durante le proteste contro il deterioramento delle condizioni di vita e la corruzione dilagante. La nota, giunta in risposta ad un comunicato della missione ONU, ha spiegato che la Direzione della Sicurezza di El-Merj è stata attaccata con armi medie, GdR ed armi leggere.

Il Ministero ha affermato di essere ben consapevole dei suoi doveri, confermando di aver emesso ordini per proteggere i manifestanti pacifici, ritirando le pattuglie alla direzione della sicurezza. “Tuttavia – secondo la nota – un gran numero di persone ha attaccato la sede della Direzione e ha bruciato un certo numero di auto della polizia davanti al quartier generale dopo averne sequestrato una, che è stata usata per sfondare il cancello di una abitazione entrandoci”.

Il Ministero del Governo ad Interim ha spiegato che le forze di sicurezza hanno svolto soltanto il proprio dovere, proteggendo il loro quartier generale “che gli aggressori hanno iniziato a prendere d’assalto, che contengono il deposito di armi e munizioni, una stazione di servizio e il deposito dei veicoli della polizia”. Secondo le autorità orientali, alcuni soggetti hanno incitato i manifestanti ad assalire il quartier generale della sicurezza.

Il ministero ha criticato la missione delle Nazioni Unite, che ha precedentemente chiesto indagini indipendenti sugli eventi e l’immediato rilascio dei prigionieri arrestati durante le proteste, suggerendo che sarebbe stato più utile se UNSMIL avesse emesso la sua dichiarazione dopo aver chiarito la questione con la Direzione di Sicurezza e col Ministero, in modo che le loro preoccupazioni includessero tutto ciò che è accaduto la notte del 12 settembre.

La nota ha affermato inoltre che “l’attacco è durato per sette ore continue, durante le quali le forze di sicurezza erano in stato di difesa”. La città di Al-Marj, ha avviato l’indagine e l’ha completata il 15 settembre in mattinata, quando ha deferito i suoi risultati al ministro dell’Interno del Governo parallelo.

Il ministero dell’Interno del Governo ad interim ha concluso, affermando che nella stessa data menzionata nella dichiarazione della Missione ONU, uomini armati hanno dato fuoco alla sede del Consiglio dei ministri a Bengasi e hanno iniziato a scontrarsi con gli agenti di polizia, fuggendo prima che gran parte dell’edificio andasse in fiamme. I funzionari di sicurezza hanno anche denunciato una serie di tentativi di attacco alle prigioni, con l’obiettivo di provocare il caos.

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