NOC condanna il rinnovato blocco delle esportazioni di petrolio libico

La National Oil Corporation (NOC) della Libia condanna senza riserve il rinnovato blocco delle esportazioni di petrolio libico e chiede che gli Stati responsabili siano tenuti in conto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La NOC – afferma una nota – è stata costretta a dichiarare forza maggiore su tutte le esportazioni di petrolio dalla Libia per limitare le sue responsabilità contrattuali.
Le esportazioni di petrolio libico sono ricominciate venerdì 10 luglio con il caricamento della petroliera Kriti Bastion a Es Sider. Tuttavia, l’11 luglio le forze armate di Khalifa Hafter hanno ordinato di fermare ulteriori esportazioni, invertendo la loro posizione cooperativa nei negoziati.
NOC – prosegue la nota – è stata informata che le istruzioni per arrestare la produzione sono state date ad Haftar dagli Emirati Arabi Uniti. Ciò è gravemente deludente, in particolare a seguito delle ripetute dichiarazioni di alti rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti la scorsa settimana a sostegno degli sforzi internazionali per riavviare la produzione di petrolio in Libia.
Secondo NOC, i mercenari Wagner e siriani occupano ora il porto petrolifero di Es Sider e i mercenari sudanesi e Wagner sono accampati nelle vicinanze del giacimento petrolifero di Sharara, impedendo al petrolio libico di fluire.
La compagnia libica ha esortato tutti i mercenari a ritirarsi dalle strutture petrolifere libiche.”Apprezziamo molto gli sforzi delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti per riavviare la produzione di petrolio libica e evitare un’escalation nel conflitto”, ha dichiarato il presidente della NOC, Mustafa Sanalla.
“Se questi sforzi falliscono, come sembra, dovranno esserci conseguenze per le azioni della manciata di stati che stanno minando l’ordine internazionale basato sulle regole e distruggendo la Libia. Costituiscono una grave minaccia per la sicurezza libica e globale”. Ha aggiunto il presidente della compagnia.
“La posizione della NOC durante i negoziati era chiara: sostiene tutte le misure volte a garantire la trasparenza degli accordi finanziari statali e si oppone a qualsiasi cosa che metta in pericolo la sovranità libica. Il rinnovato blocco dimostra l’urgente necessità di iniziative volte a migliorare la trasparenza finanziaria per essere accompagnate da una riforma della sicurezza negli impianti petroliferi”. Ha concluso Sanalla.