Daesh rivendica un attacco nel sud della Libia

Il sedicente Stato islamico, Daesh, ha rivendicato lunedì un’attacco con esplosivo nella città di Turaghin, nel sud della Libia, avvenuto sabato. Uno dei residenti ha dichiarato a Reuters che l’attentato ha preso di mira un check-point dell’esercito libico, all’ingresso del centro, 780 km a sud di Tripoli.

Abdul Salam Shanqalh, un comandante militare locale, ha affermato che gli esplosivi erano stati nascosti su un veicolo delle truppe allineate alle forze armate arabe libiche del generale Haftar, confermando che l’esplosione ha causato solo qualche danno, ma non ha provocato vittime. Secondo fonti militari, l’attività del Daesh nella Libia meridionale sarebbe in aumento dopo l’arresto di alcuni suoi leader.

L’attacco di sabato a Turaghin arriva dopo un anno dall’attentato che aveva preso di mira un oleodotto nella storica regione meridionale del Fezzan. Il comando degli Stati Uniti in Africa (AFRICOM) e l’LNA hanno condotto nel 2019, numerosi raid aerei nella regione dove si sono annidati i gruppi terroristici sfruttando l’assenza delle istituzioni e la mancanza di controllo dei confini.

Di recente, gli Stati Uniti hanno rinnovato il suo sostegno al Governo libico di Accordo Nazionale, in contrapposizione alla Russia che ha schierato almeno 8 aerei in sostegno dell’LNA, ripetendo lo scenario siriano. L’annuncio dell’Ambasciata USA in Libia giunge nel meomento in cui l’esercito orientale ha diffuso i video della cattura di elementi terroristici tra le file delle milizie della capitale.

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