Trabelsi annuncia un piano per la messa in sicurezza dei confini della Libia, tensioni con Al-Khoja

Emad Trabelsi, capo delle milizie di Zintan, nominato dal Primo Ministro Abdel Hamid Dabaiba nel novembre 2022, ministro dell’Interno nel suo governo di Unità Nazionale, ha annunciato il varo di un piano di sicurezza per mettere in sicurezza i confini, i porti e il deserto per combattere il contrabbando e preservare le capacità della Nazione.

Lo ha reso noto lo stesso Trabelsi nel corso dell’incontro, domenica, con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito libico, Generale Mohammed Al-Haddad, il Capo di Stato Maggiore delle Forze di Terra, Al-Fitouri Gharibeel, e il Capo del Servizio di Sicurezza Interna, Lotfi Al-Harari. Trabelsi ha sottolineato che il Ministero degli Interni di Tripoli sta lavorando secondo visioni strategiche che garantiscono la sicurezza e combattono la criminalità di ogni tipo.

Fonti locali hanno riferito oggi, lunedì, di tensioni tra Trabelsi e Mohamed Al-Khoja, direttore della Direzione per il contrasto all’immigrazione clandestina, Department for Combating Illegal Migration -DCIM, organismo affiliato al Ministero dell’interno libico, e responsabile della supervisione dei circa quindici centri di detenzione per migranti in Libia.

Alla base della disputa ci sarebbero la perdita di benefici economici per Al-Khoja, il cui ruolo sarebbe stato ridimensionato. Ogni anno, grazie anche all’aiuto dei finanziamenti dell’Unione europea, le autorità libiche utilizzano le strutture di detenzione per decine di migliaia di migranti, molti dei quali vengono intercettati e arrestati mentre stanno cercando di compiere il pericolo viaggio attraverso il Mediterraneo.

Le prigioni sono, di fatto, il risultato dei tentativi dell’Unione europea di arginare il flusso di migranti verso le proprie coste in arrivo da Africa e Medio Oriente. Per anni la stessa Ue ha inviato milioni di euro alla Libia per l’addestramento e l’equipaggiamento della Guardia costiera libica, che di fatto viene usata anche per respingimenti per procura dalla stessa Ue.

Vale la pena ricordare che Mohammed Al-Khoja faceva parte della delegazione di funzionari libici inviata a Roma per una visita istituzionale nel 2017. Al tour aveva partecipato anche l’ex comandante della Guardia costiera di Zawiya e oggi responsabile dell’Accademia navale, Abdel Rahman al-Milad detto al-Bija, finito nel 2019 nell’elenco delle sanzioni Onu per il suo presunto ruolo nel traffico di esseri umani.

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