Un coinvolgimento pericoloso per la Tunisia in Libia

Di Ali Ahmed.
La Fratellanza Musulmana sta trascinando la Tunisia in un bel casino in Libia. Ieri, la Mezzaluna rossa libica ha recuperato dozzine di cadaveri di membri delle milizie di Tripoli e terroristi, uccisi durante i combattimenti dell’ennesima operazione fallita, condotta dalla cabina di regia turca-GNA per recuperare la base militare di Al-Watiya.
Secondo il giornale locale “Tunisie Numerique“, molti corpi non potevano essere sollevati a causa dello stato in cui si trovavano. Il quotidiano ha aggiunto, citando proprie fonti, che alcuni combattenti tunisini sarebbero tra le vittime.
Tunisi ha confermato oggi di aver autorizzato l’atterraggio sul suo territorio di un aereo turco che trasportava un carico di assistenza medica in Libia, solo dopo aver richiesto l’ispezione e la consegna di tale assistenza.
Secondo due comunicati stampa della Presidenza della Repubblica tunisina, pubblicati giovedì e venerdì, l’aereo turco è atterrato all’aeroporto di Djerba, non lontano dal confine libico. Prima della consegna ai “fratelli libici”, le autorità hanno richiesto che la Tunisia “da sola” fosse responsabile della verifica del carico, ha affermato la presidenza.
Precedentemente, una nave mercantile è arrivata domenica a Tripoli da Sfax per scaricare, sotto stretta sorveglianza dei miliziani del GNA, 134 container di attrezzature militari e mediche da parte della Turchia. Si dice che la nave abbia trasportato in realtà armi ed equipaggiamenti, sebbene nessuna evidenza è ancora pervenuta.
Il carico è arrivato a Tripoli, due giorni dopo l’inauguarazione di un nuovo collegamento marittimo tra Sfax e Tripoli. Secondo fonti militari in Sfax, il partito islamista Ennadha ha offerto ad Erdogan la garanzia di aggirare l’embargo delle Nazioni Unite utilizzando il territorio tunisino, alla luce della nuova missione europea EUNAVFORMED IRINI.
La Tunisia è pericolosamente coinvolta nel conflitto libico. Nel silenzio dei media tunisini, che temono repressioni da parte dei Fratelli Musulmani che controllano il Parlamento e gran parte delle istituzioni, l’unica attivista a denunciare questa interferenza è l’avvocato Wafa Chedly.
Di recente, Turchia e Qatar hanno fornito cospicue, quanto sospette, donazioni alla Tunisia. Per combattere la pandemia del COVID-19, un volo umanitario con 10 tonnellate di equipaggiamento medico vitale e di dispositivi di protezione individuale, inclusi abiti, guanti e maschere è atterrato domenica all’aeroporto di Tunis Carthage, nonostante la Tunisia registri un numero di contagi relativamente basso.
La Qatar Charity Foundation, un’organizzazione caritatevole connessa alla Fratellanza Musulmana e alla leadership del Qatar, che ha una propria sede nel Governatorato di Ariana, vicino alla capitale, contribuisce notevolmente allo sviluppo di alcune aree rurali remote in Tunisia. Lo scorso inverno, Qatar Charity ha anche distribuito assistenza a famiglie tunisine a basso reddito per 300.000 dollari.
Questa apparente generosità è chiaramente un ombrello per influenzare le politiche tunisine in Libia ed espandere l’influenza dei Fratelli Musulmani nella regione, con conseguenze disastrose per i rapporti futuri di Libia e Tunisia.