Presidente del Parlamento libico: “nessun disaccordo con Haftar”

Il presidente della Camera dei Rappresentanti, Agila Salah Issa, ha smentito i rumors e le false notizie circolate da ieri circa una rottura con con il comandante del Libyan National Army (LNA), Khalifa Haftar. Salah ha chiarito che non esistono differenze tra lui e il comandante dell’esercito, indicando che la sua ultima iniziativa non contraddice le recenti dichiarazioni del maresciallo. Va ricordato, a tal proposito, che l’LNA è l’esercito ufficialmente riconosciuto del Parlamento internazionalmente riconosciuto della Libia, la Camera dei Rappresentanti (HoR) con sede a Tobruk, nella Libia orientale.

Saleh ha affermato in una dichiarazione al canale “Al-Hurra” che la sua iniziativa per una soluzione politica era basata sulle norme libiche e sociali, confermando la collaborazione con la comunità internazionale per risolvere politicamente la crisi libica. Il presidente del Parlamento ha detto che il periodo post-indipendenza in Libia ha visto la formazione del Comitato costituzionale con venti rappresentanti provenienti da Ciascuna delle tre regioni della Libia e il Consiglio in quel periodo era composto da un numero uguale di membri che rappresentavano le tre regioni storiche della Libia, Cirenaica o Barqa, Fezzan e Tripolitania.

Salah ha sottolineato di non far affidamento sull’Accordo Politico libico firmato a Skhirat nel 2015 o su altre iniziative delle Nazioni Unite che non tengono conto delle usanze e del retaggio sociale dei libici, i quali hanno sviluppato un concetto accettabile per la formazione di un’autorità suprema nel Paese, riconoscendo allo stesso tempo che la crisi libica resta tuttavia strettamente legata alle scelte della comunità internazionale.

La Camera è composta dalla presidenza e da oltre 265 membri appartenenti alle commissioni permanenti: affari interni; trasporti e comunicazioni; pianificazione, bilancio e finanza; controllo di vigilanza; affari delle donne e dei bambini; affari islamici; media e cultura; difesa e sicurezza nazionale; libertà pubbliche e diritti umani; settori produttivi; gestione e governance locale; martiri, feriti e persone scomparse; affari educativi; economia commercio e investimenti; energia e risorse naturali; comitato legislativo e costituzionale; affari degli sfollati e rifugiati; alloggi e servizi pubblici; salute e ambiente; affari esteri e cooperazione internazionale; gioventù, lavoro e affari sociali; giustizia e riconciliazione nazionale.

Da quasi due anni un gruppo di circa 50 parlamentari si riunisce a Tripoli. Malgrado la comunità internazionale abbia adottato un atteggiamento inclusivo, coinvolgendoli nelle recenti iniziative di dialogo, dei parlamentari che si sono mossi a Tripoli solamente una decina erano ancora in carica, tutti gli altri risultavano già sospesi, dimissionari o con un mandato scaduto.

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