Lega Araba: no a soluzione ed interventi militari esterni in Libia

Di Vanessa Tomassini.
Il segretario generale della Lega degli Stati Arabi, Ahmed Aboul Gheit, ha espresso le sue preoccupazioni per i recenti sviluppi politici e militari in Libia. Abul-Gheit, in una nota rilasciata oggi, ha condannato il proseguimento delle operazioni militari in varie parti della Libia, in particolare l’accerchiamento della capitale e della regione occidentale, sottolineando nuovamente la posizione ferma della Lega araba che rifiuta l’opzione militare come soluzione alla crisi libica, vedendo nel dialogo politico l’unica via percorribile.
Aboul Gheit ha fatto appello al Libyan National Army (LNA) e al Governo di Accordo Nazionale (GNA) affinchè si impegnino seriamente per una tregua umanitaria che consenta di risparmiare inutili spargimenti di sangue durante il mese sacro per i musulmani del Ramadan. Il segretario generale della Lega araba ha dichiarato che le parti libiche in conflitto dovrebbero essere consapevoli che non c’è modo di porre fine alla crisi libica se non attraverso il percorso politico facilitato dalle Nazioni Unite e sostenuto dalla comunità internazionale, che si fonda sul raggiungimento di un cessate il fuoco permanente e completo, sullo smantellamento delle milizie armate che minacciano la sicurezza e la stabilità dello Stato, sull’unificazione degli sforzi nazionali per combattere il terrorismo. Tutto ciò è indispensabile per raggiungere la stabilità sul terreno che consenta lo svolgimento di elezioni politiche e presidenziali affinchè il Paese esca dallo stallo e le aspirazioni del popolo libico vengano soddisfatte.
Aboul Gheit ha concluso la sua dichiarazione condannando gli interventi esterni in Libia. Il segretario ha affermato che le violazioni da parte di Paesi stranieri sono in “esponenziale aumento”, sottolineando il rifiuto da parte della Lega araba di tutte le forme di intervento militare di Stati terzi, che contribuiscono esclusivamente ad alimentare il conflitto. Qualsiasi forma di intervento esterno – ha aggiunto Aboul Gheit – rappresenta una flagrante violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In questo contesto sono stati invece benvenuti gli sforzi internazionali volti a rafforzare il controllo sull’embargo delle armi verso la Libia, come stabilito in occasione della Conferenza di Berlino lo scorso gennaio.