La proposta di Khaled al-Meshri

Il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khaled Al-Meshri, ha presentato in una conferenza stampa lunedì, a Tripoli, un’iniziativa per risolvere la crisi libica basata su cinque priorità costituzionali, o assi, politiche, di sicurezza e di governo, con lo scopo di rafforzare la fiducia tra le componenti della società libica.
Il testo dell’iniziativa afferma che “il popolo libico ha fatto una rivoluzione in cui ha compiuto grandi sacrifici per la libertà e una vita dignitosa, verso il momento elettorale. Le speranze sono state sollevate dopo la fine del governo totalitario per stabilire un sistema democratico basato sulla Costituzione e sulla legge, che non è stata all’altezza dei nemici della democrazia che hanno trascinato il paese in uno stato di conflitto. La divisione politica, istituzionale e le guerre interne hanno fatto precipitare la Libia in una crisi multilivello e interrelata, gettando un’ombra sul panorama della sicurezza, economico e sociale”.
La dichiarazione aggiunge che “la firma dell’accordo politico è stata una fiamma di speranza attraverso l’adozione di una tabella di marcia che prevedeva l’unificazione delle istituzioni e la formazione di un Governo di unità nazionale, come primo passo su una lunga strada verso la ripresa e la stabilità nazionali. Tuttavia, la mancanza di impegno nei confronti dell’accordo politico, ha estinto quella fiamma, ha alimentato il deterioramento della situazione di sicurezza con l’assenza di istituzioni unificate, e ha esacerbato il conflitto con vari pretesti, colpendo in modo disastroso la vita di cittadini, servizi e settori pubblici del Paese. Ha causato la morte, il ferimento e lo sfollamento di migliaia di persone. Una situazione che non può soddisfare qualsiasi cittadino che ama il suo Paese”.
Meshri afferma che “basandoci sulla nostra determinazione di esercitare tutti i nostri sforzi per porre fine alla sofferenza e risolvere la crisi nella nostra patria, e dopo aver rivisto le precedenti iniziative in questa direzione, propongo un’iniziativa che offre soluzioni pratiche per uscire da questo tunnel buio, eliminando così la giustificazione del conflitto. E coinvolge tutti i componenti del popolo libico in una mappa di una soluzione globale, tenendo conto dell’armonia con la dichiarazione costituzionale, l’accordo politico, lo spirito di consenso tra la Camera dei Rappresentanti e lo Stato e il progetto di costituzione completato dall’organismo costituente per la stesura della Costituzione, con un piano di tempo pratico e tappe chiare e specifiche senza provocare polemiche che ne ostacolino l’attuazione”.
Prima priorità: il processo costituzionale
Secondo Meshri, l’esistenza di una norma costituzionale che governa la fase successiva è un elemento chiave del processo politico e un importante garante del non ritorno al caos. Il nostro generoso popolo – dopo l’elezione nel febbraio 2014 dei membri costitutivi dell’organo di redazione che hanno completato professionalmente questo progetto, approvato dalla maggioranza richiesta – ha il diritto, dopo tutto questo, di godere di un referendum su questo lavoro; e date le circostanze che rendono difficile ciò al momento, in questa iniziativa, la Dichiarazione costituzionale si basa su un emendamento alla Dichiarazione costituzionale conformemente ai meccanismi adottati nell’accordo politico.
Seconda priorità: il percorso politico
L’iniziativa prevede di porre fine alla transizione corrente attraverso un processo elettorale in conformità con un piano di tempo chiaro come segue: durante il mese del lancio della iniziativa, attraverso la delibera della Camera dei Rappresentanti in conformità dell’articolo XVI dell’accordo politico. Entro due mesi dalla prima scadenza: modifica del Consiglio presidenziale e assegnazione di un Primo Ministro separato, e selezione degli operatori storici delle sette posizioni sovrane in conformità con l’articolo 15 dell’Accordo politico (Governatore della Banca Centrale Libica, capo dell’Audit Bureau, capo dell’Autorità Amministrativa, capo dell’Autorità Anti-corruzione, presidente e membri dell’Alta Commissione elettorale, capo della Corte Suprema, Procuratore Generale). Entro tre mesi dal completamento del precedente mandato: preparazione e approvazione delle leggi relative alle elezioni conformemente all’accordo politico. Tre mesi dopo l’approvazione delle leggi elettorali, elezioni presidenziali. Un mese dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali, elezioni alla Camera e al Senato. Un mese dopo le elezioni alla Camera e al Senato, passaggio del potere agli organi eletti. L’iniziativa prevede inoltre che la Camera dei Rappresentanti possa compensare alle carenze del Consiglio di Presidenza attualmente rappresentato da Fayez al-Serraj, approvare il bilancio generale dello Stato, approvare o mettere fine allo stato di emergenza o guerra, incontrare su richiesta il Presidente del Consiglio o il Capo del Governo.
Terza priorità: sicurezza
Il progetto prevede che, tenendo conto delle disposizioni di sicurezza contenute nell’accordo politico, vengano seguite le seguenti procedure:
1. Cessate il fuoco immediato in conformità con i seguenti controlli:
a. Ritiro di forze che attaccano la capitale dal confine amministrativo della città di Greater Tripoli;
b. Ritiro di tutte le forze dalla città di Tarhouna provenienti e ritorno alle posizioni precedenti al 4 aprile;
c. Fornire le necessarie garanzie dalle forze di riconciliazione per non entrare nella città di Tarhuna;
d. Un divieto su tutti i tipi di guerra verrà imposto con l’assistenza delle Nazioni Unite;
2. Assorbimento di elementi di formazioni armate nei servizi di sicurezza e militari conformemente a condizioni e specifiche e emissione di una legislazione che regola le forze di combattimento;
3. Supportare l’attuale forza antiterrorismo ed espanderla per includere tutti coloro che hanno un reale desiderio di sradicare questo flagello;
4. Unificare professionalmente le istituzioni di sicurezza e militari conformemente all’accordo politico.
Quarta priorità: rimedi urgenti del Governo
Il Governo dovrebbe urgentemente preparare le elezioni presidenziali e legislative e facilitare le loro procedure, gestire gli affari nazionali nel migliore interesse del Paese in conformità con le leggi, i regolamenti, le procedure e le decisioni in vigore, preparare il progetto di bilancio generale e il conto finale dello Stato conformemente all’accordo politico, istituire il governo locale e delegare l’autorità ai comuni e fornire loro le risorse necessarie, attuare il programma di riforme economiche e di sicurezza e aggiornarne i punti ove necessario.
Quinta priorità: creare fiducia
L’iniziativa del presidente dell’Alto Consiglio di Stato presentata oggi mira a rafforzare la fiducia tra le componenti del popolo libico, i suoi spettri e le istituzioni statali, attraverso le seguenti procedure:
1. Fermare il discorso d’odio sui media e usare i media per diffondere lo spirito di riconciliazione e firmare un codice etico mediatico che aderisca ai valori nazionali;
2. Aderire ad un discorso religioso moderato coerente con lo spirito e le pratiche autentiche della società libica;
3. Lavorare per creare un meccanismo di dialogo continuo e organizzato per la riconciliazione e la formazione di comitati di notabili e leader della società e dei suoi saggi ed elitari per diffondere lo spirito di riconciliazione e gettare le basi per la giustizia di transizione;
4. Adottare trasparenza nella gestione delle finanze pubbliche, fornitura di servizi e lotta alla corruzione;
5. Riformare i servizi di base al cittadino e il sistema di giustizia.
Per leggere il testo originale in lingua inglese dell’Accordo Politico scaduto nel 2017 a cui la manovra fa riferimento clicca qui.