RSF: “11 canali oscurati nella Libia orientale”, tutti dei Fratelli Musulmani

Reporters Without Borders (RSF) ha chiesto al Governo provvisorio con base ad Al Beida, nella parte orientale della Libia, di rimuovere l’ordine impartito ai consigli municipali di non cooperare con 11 canali TV, oscurati perchè riconducibili alla Fratellanza Musulmana, il gruppo politico islamico considerato dal parlamento libico un movimento terroristico, come da Russia, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Egitto, Arabia Saudita e presto anche dagli Stati Uniti. Secondo RSF, questo divieto deve essere revocato per rispettare il diritto all’informazione del pubblico. Secondo il Governo di al Beida gli 11 canali televisivi “giustificano il terrorismo” e “minacciano la pace sociale”. Quali sono questi canali? Libya al Ahrar TV , Panorama TV , Attanasoh TV , Salam TV , Al Wassat Radio e Televisione , Arraed Group , Annabaa TV , Febrayer TV , Al Watan TV , Libyan National Television e Arrasmia TV. “I media libici sono coinvolti in una crisi senza precedenti e diversi si sono trovati arruolati, volenti o nolenti, in fazioni belligeranti”, ha detto Souhaieb Khayati, a capo del desk Nord Africa di RSF, aggiungendo che “oltre a usare i media come strumenti di propaganda, gli attori politici e militari del conflitto libico si stanno trasformando in censori di notizie”. La Libia è classificata 162 ° su 180 paesi nel World Freedom Index 2019 di RSF.