La guerra a Tripoli non si ferma. Aguila Salah riceve Salamé

La guerra nella periferia di Tripoli, tra il Libyan National Army (LNA) e le milizie del Governo di Accordo Nazionale (GNA), prosegue incessantemente dal 4 aprile. La mancanza di attenzione da parte dei media internazionali, in imbarazzo ed in difficoltà di fronte alla campagna di disinformazione messa in piedi dal Governo islamista riconosciuto dalla comunità internazionale, ha fatto sì che il conflitto libico passasse in secondo piano. In questo contesto, vanno avanti gli sforzi della Missione di Sostegno delle Nazioni Unite (UNSMIL) il cui Rappresentante speciale, Ghassan Salamè, sta incontrando diversi attori della scena politica locale. Dopo l’incontro di ieri con diversi esponenti di tribù e città libiche, fortemente criticato sui media per l’invenzione di una tribù inesistente da parte della Missione, oggi Salamè è stato ricevuto in Cirenaica dal presidente della Camera dei Rappresentanti, Aguila Saleh Issa, recentemente intervistato da Speciale Libia. Salamè ed Aguila Salah hanno affrontato gli ultimi sviluppi della scena politica, nonchè le informazioni riguardanti le operazioni militari. Nelle scorse ore la Missione ha avuto lunghe consultazioni con il comando generale dell’LNA, nonchè col feldmaresciallo Khalifa Haftar, determinato a sconfiggere il terrorismo in Libia, dopo la liberazione di oltre l’80% del territorio. Intanto il conflitto sembra destinato a proseguire, visto l’ingresso a Tripoli di nuovi rinforzi, come le forze speciali partite da al-Jufra. Quella che sembrava essere una guerra lampo, si è trasformata in un conflitto prolungato sia per l’alleanza tra milizie e terroristi, uniti per la sopravvivenza, sia per il supporto della Turchia, la cui Fratellanza Musulmana non vuole perdere la Libia, fondamentale nella creazione tanto sognata di uno Stato Islamico universale.

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