La sicurezza centrale di Abu Selim condanna i raid missilistici di Haftar

Di Vanessa Tomassini.

La sicurezza centrale di Abu Selim, gruppo armato guidato dal comandante Abdul Ghani al-Kikli (Gnewa) ha accusato il maresciallo Khalifa Haftar di usare aerei di guerra stranieri per bombardare la capitale ieri sera. Il gruppo, facente parte della Tripoli Protection Force, allineato al ministero dell’Interno del Governo di Accordo Nazionale, ha spiegato che i raid hanno causato “ferite ai civili che camminano per le strade, distruggendo proprietà pubbliche e private”. La nota, pubblicata sulla propria pagina Facebook ufficiale definisce gli uomini di Haftar “codardi” in quanto ricorrono ai raid aerei non riuscendo a reggere il confronto negli assi di battaglia. I bombardamenti dell’Air Force orientale avrebbero colpito il campo del 7 aprile a Sawani, dove era presente un magazzino per munizioni e veicoli armati. Secondo l’ultimo rapporto rilasciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA),  oltre 38500 persone sono fuggite dalle loro case dall’inizio dei combattimenti, a 1700 bambini sfollati è stata fornita assistenza psicosociale. Il rapporto ha confermato che gli attori armati e le istituzioni di sicurezza hanno limitato la libertà di movimento ed aumentato i controlli nei confronti della popolazione civile. In particolare, gli sfollati interni originari dell’est sono stati particolarmente presi di mira a causa del rischio percepito di coinvolgimento militare o affiliazione politica, dopo che il ministero dell’Interno del Governo di Accordo Nazionale ha segnalato la presenza e il movimento di terroristi che avrebbero approfittato del caos. Il rapporto afferma anche che tra le centinaia di vittime, ci sono almeno 90 civili, compresi 21 morti accertati dall’inizio delle violenze. Queste perdite comprendono personale medico, donne e bambini e almeno un cittadino straniero. 

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