Governo parallelo della Libia, “Alta Commissione Finanziaria inutile”. Bathily avverte di conseguenze disastrose

Il capo del governo parallelo della Libia, Osama Hammad, con base nell’est del Paese, subentrato a Fathi Bashagha nella guida dell’esecutivo nominato dal Parlamento, ma non riconosciuto dalla comunità internazionale, ha dichiarato che l’esistenza dell’Alta commissione finanziaria, istituita su decisione del Consiglio presidenziale, non è necessaria, soprattutto dopo l’approvazione della legge di bilancio per il 2023 da parte della Camera dei Rappresentanti (HoR).

In una dichiarazione, Hammad afferma che “Il governo libico (l’esecutivo parallelo da lui rappresentato ndr) ha visto attraverso i media il discorso attribuito a Mohammed Al-Manfi in occasione della sua presidenza della riunione dell’Alta Commissione Finanziaria, tenutasi lunedì 16 ottobre, nella città di Tripoli, ed esprimiamo il nostro stupore per i messaggi che ha cercato di diffondere a questo incontro, in particolare la sua affermazione secondo cui la Commissione è riuscita negli ultimi due mesi a produrre e a gestire il primo meccanismo nazionale per gestire i fondi statali libici e razionalizzare la spesa pubblica, oltre a il suo appello ai membri della sua commissione affinché presentino nella prossima riunione proposte concrete per attuare la ricostruzione delle zone colpite dall’uragano Daniel”.

Al contrario, si legge ancora nel comunicato, “La commissione non ha adottato alcuna procedura pratica che chiarisca il meccanismo di spesa e le modalità di assegnazione dei fondi agli enti finanziati dal tesoro pubblico, secondo la testimonianza di alcuni dei suoi membri. In realtà, non è stata sostanzialmente in grado di limitare e determinare l’entità delle risorse e delle entrate effettive che devono essere impiegate per coprire questa spesa”.

Il premier indica che “Lo scopo per cui è stata costituita l’Alta Commissione Finanziaria è quello di svolgere un ruolo che garantisca un certo consenso tra le parti interessate alla riscossione delle entrate pubbliche e alla loro ridistribuzione in modo equo e trasparente. Tuttavia, dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato il bilancio generale per l’anno 2023 ai sensi della legge n. (29/2023), non vi è alcuna giustificazione per la continuazione di questo comitato. La continuazione della sua attività, infatti, equivale ad una violazione dei poteri dell’autorità legislativa in generale, e dei poteri attribuiti al governo, in particolare, dalla legislazione applicabile, e lo pone quindi sotto la sanzione della legge e ne ha la piena responsabilità”.

“Permettere al comitato di continuare il suo lavoro e chiudere un occhio sugli effetti negativi che ne sono derivati ha dato agli enti illegali la scusa per disporre di fondi pubblici e sprecarli, poiché questa situazione ha portato all’empowerment di quei corpi, minando la stabilità e destabilizzando la sicurezza, e ciò che è accaduto nella città di Bengasi nei giorni scorsi ne è un buon esempio”. Prosegue la stessa nota, commentando i recenti disordini verificati nella Libia orientale con l’ingresso di Mahdi Al-Barghathi, l’ex ministro della Difesa di Tripoli già destituito dall’ex premier Fayez Al-Serraj in seguito al massacro di Brak Al-Shati nel Fezzan.

Osama Hammad ribadisce che “La negazione del ruolo svolto dal governo libico e la sua gestione delle ripercussioni del disastro fin dalle prime ore con il sostegno reale ed efficace sul campo da parte del Comando Generale delle Forze Armate Arabe libiche, e sotto la diretta supervisione del comandante in capo; il lavoro instancabile dei suoi alti dirigenti, del resto degli ufficiali, dei sottufficiali, dei soldati e dei servizi di sicurezza, dei paesi fraterni e amici, e del ruolo delle persone provenienti da varie parti dell’amata Libia, è un messaggio nascosto riflesso nelle presunte accuse secondo cui gli sforzi compiuti sarebbero stati attribuiti ad altre persone”.

“La strumentalizzazione delle sofferenze causate dall’uragano Daniel e il tentativo di solleticare le emozioni dell’opinione pubblica – conclude la nota è un palese metodo di ricatto e di ottenimento di guadagni politici con mezzi illegali attraverso la manipolazione dei sentimenti dei cittadini. In conclusione, il governo libico invita la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato ad assumersi le proprie responsabilità legali e storiche nella scelta di un governo unificato che unisca le istituzioni statali, affronti e metta fine al caos derivante dai due organismi extra statali provenienti da l’accordo politico di Ginevra”.

La nota dell’esecutivo parallelo è arrivata in concomitanza al briefing del rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite e capo di Unsmil, Abdoulaye Bathily, al Consiglio di Sicurezza. L’inviato ONU, nel suo discorso, ha evidenziato senza menzionare il governo Hammad come “il disastro di Derna ha mostrato l’unità spontanea e ammirevole, la solidarietà e la compassione dei cittadini libici in tutto il Paese. A livello istituzionale, il Consiglio presidenziale e il governo di unità nazionale (GNU) si sono fatti trovare pronti e si sono mobilitati per fornire sostegno, proprio come la Camera dei rappresentanti (HoR) e il governo nominato dalla HoR hanno sostenuto, nelle rispettive capacità, le operazioni di salvataggio”.

Bathily ha anche lodato l’Esercito nazionale libico (LNA) che “ha mobilitato le proprie strutture e allestito una sala operativa per supportare le attività delle squadre di soccorso. In una notevole dimostrazione di solidarietà, molte formazioni armate dell’Occidente si sono unite ai loro colleghi dell’Est”. Nel suo briefing, il capo di Unsmil ha ricordato che “la finalizzazione delle leggi elettorali da parte del 6+6, nonostante le restanti questioni da definire e concordare attraverso un compromesso politico tra i principali attori, offre l’opportunità di rompere l’attuale stallo in Libia. Tuttavia, il rifiuto degli emendamenti apportati dai 6+6 dopo Bouznika da parte dell’HCS costituisce un’opzione politica che rischia di mettere a repentaglio le conquiste faticosamente ottenute dalle due Camere”.

“Invito l’HCS a rinunciare a questa posizione, che rischia di ostacolare il processo elettorale”. Ha dichiarato, evidenziando che “la controversia tra HoR e HCS sulle leggi, la questione altamente controversa del ‘nuovo governo’, il collegamento tra le elezioni presidenziali e parlamentari e la possibilità di un abuso delle condizionalità legate al secondo turno obbligatorio delle elezioni presidenziali mettono in difficoltà L’intero processo elettorale è a rischio di un’altra crisi politica, che potrebbe portare a un rifacimento dello scenario di dicembre 2021 o della crisi di agosto 2022”. 

Bathily ha infine messo in ​​guardia sui rischi di conflitto violento comportato dalla nomina unilaterale di un governo da parte di uno qualsiasi dei partiti rivali, invitando il Consiglio a usare tutta la sua influenza per prevenire questo evento pericoloso e mobilitare le parti libiche verso il dialogo.    

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