Unificazione della Libya Central Bank, oltre all’annuncio un gioco politico?

L’annuncio dell’unificazione della Libya Central Bank (LCB) continua a destare dubbi per la rapidità con cui è avvenuta senza essere accompagnata apparentemente da progressi concreti verso un’autentica riunificazione. Un documento trapelato sui media e attribuito alla Camera dei Rappresentanti (HoR), poi smentito, ha aumentato i sospetti circa un accordo tra il Governatore della Banca di Tripoli, Saddiq Al-Kabeer, e il suo vice nell’est del Paese, Marai Rahil Al-Barassi, per mantenere le proprie posizioni.

Di Vanessa Tomassini.

L’annuncio dell’unificazione della Libya Central Bank (LCB) continua a destare dubbi per la rapidità con cui è avvenuta senza essere accompagnata apparentemente da progressi concreti verso un’autentica riunificazione. Un documento trapelato sui media e attribuito alla Camera dei Rappresentanti (HoR), poi smentito, ha aumentato i sospetti circa un accordo tra il Governatore della Banca di Tripoli, Saddiq Al-Kabeer, e il suo vice nell’est del Paese, Marai Rahil Al-Barassi, per mantenere le proprie posizioni.

Un funzionario vicino al management della LCB ha indicato, parlando a condizione di anonimato, che “L’unificazione della Banca Centrale della Libia è un passo molto importante che avrà un ampio impatto positivo sul settore bancario libico, ma persistono diversi aspetti negativi”. Ha affermato che “la decisione comporta benefici per il settore bancario anche se va di pari passo con quelli di Barassi e Kabeer”. Secondo la stessa fonte, la Libia sarebbe ancora lontana dall’avere un sistema di transazione unificato tra Tripoli e la filiale di Bengasi. “Il problema più grande è che non abbiamo ancora un Consiglio di Amministrazione visto che la legge bancaria in Libia attribuisce qualsiasi decisione al CdA non solo al Governatore e al suo vice nel controllo della governance. Penso che l’unificazione sia più un accordo politico che altro”. Ha dichiarato. Il CdA, inizialmente composto da sette persone, si è svuotato della propria legittimità dopo che i suoi membri hanno rassegnato, in diversi momenti, le proprie dimissioni, sollevando la questione della legalità dello stesso Consiglio.

Il membro dell’HoR, Al-Mahdi Masour Al Awar, ci ha detto che “L’annuncio dell’unificazione della Banca Centrale è da accogliere positivamente in quanto rappresenta un passo nella giusta direzione. A livello personale, mi auguro vivamente che la presa di posizione coraggiosa da parte del Governatore, Al-Siddiq Al-Kabeer, così come del suo vice Al-Barassi, incoraggi il Consiglio di Stato, e la sua nuova leadership, il signor Mohamed Takala e vicepresidente Omar Al-Obeidi, a lavorare con l’HoR su un accordo per unificare le posizioni sovrane del Paese. In particolare, la LCB necessita la formazione di un CdA, in modo che l’attività bancaria di questa istituzione sia in conformità alla legge libica”.

Secondo il membro dell’Alto Consiglio di Stato (HCS), Saad bin Sharrada, l’annuncio dell’unificazione della Banca Centrale segue il percorso preparato dalla Commissione Finanziaria recentemente istituita dal Consiglio Presidenziale. “È il risultato del lavoro svolto dal presidente Mohammed Al-Manfi durante la sua visita a Bengasi”. Ha detto Bin Sharada, indicando che “poiché il primo ministro Abdel Hamid Al-Dabaiba potrebbe lasciare il potere, Al-Kabeer ha deciso di procedere con la riunificazione della Banca Centrale accettando governatore della parte orientale, Marai Rahil Al-Barassi come suo vice”. Secondo il deputato, avere Rahil come vice consentirà agli stakeholder libici, sia nell’est che nell’ovest, di ottenere le risorse finanziarie di cui hanno bisogno, mentre “Al-Kabeer non sarà sostituito dall’HCS e dalla HoR nell’ambito della nomina dei presidenti delle istituzioni sovrane”.

Unione europea, Regno Unito e Stati Uniti, come la maggioranza della comunità internazionale hanno accolto con favore l’annuncio dell’unificazione, arrivato 19 mesi dopo che la banca aveva avviato tale processo, sotto la supervisione della società di contabilità londinese “Deloitte”. In realtà, secondo Bin Sharrada, questa decisione non è positiva per il futuro della Libia ma solo per gli stakeholder locali, principalmente Haftar, Aguila, Al-Kabeer e il suo vice. “A conferma di ciò – ci ha spiegato – vedremo che il Parlamento definirà per ora come non prioritaria la discussione sulla nomina di un nuovo governatore della CBL o il prolungamento del mandato di Al-Kabeer con il pretesto di dare seguito al processo di unificazione. Ciò contraddice le leggi libiche che regolano la CBL, secondo le quali il governatore o il suo vice dovrebbero agire solo attraverso il processo decisionale del consiglio di amministrazione e non unilateralmente. Inoltre, ciò dimostra come Haftar e Aguila non si preoccupino affatto di un’equa distribuzione delle risorse, questo pasticcio non sarebbe mai avvenuto sotto Ali Hibri”.

Ali al-Hibri era il governatore della Banca centrale della Libia orientale, licenziato dalla HoR nel novembre 2022 per sospetti di corruzione. Una dichiarazione parlamentare afferma che al-Hibri è stato sollevato anche dal suo ruolo di presidente di due comitati responsabili della ricostruzione delle città di Bengasi e Derna, senza specificare la natura delle accuse di corruzione contro di lui.

Il parlamentare Moftah Essa A. Elkartehi, membro della Commissione Finanze della HoR, che ha seguito il processo di unificazione, afferma che “il Parlamento non ha discusso recentemente il dossier delle posizioni sovrane, compreso quello di Governatore della Banca Centrale”. Il parlamentare crede che “la decisione pubblicata da alcune pagine di social media di estendere il mandato di Al-Kabeer e del suo vice, se originale è stata emessa unilateralmente dalla presidenza, e potrebbe essere legalmente impugnabile in quanto viola i regolamenti interni dell’HoR, oltre a contravvenire alla Convenzione di Ginevra”. L’unificazione della LCB è una delle questioni molto importanti che hanno influenzato la situazione economica in Libia e, in certi versi, le falle all’interno della stessa banca. “Pertanto – aggiunge Elkartehi – se l’unificazione dovesse davvero realizzarsi, sarebbe un ottimo passo, ma non ritiene che il processo sia strettamente corretto considerato che l’assemblea generale della banca non si è riunita con tutti i suoi membri e nemmeno con la metà di essi, inoltre tecnicamente non c’è stata alcuna modifica nella liquidazione finanziaria o nell’incasso degli assegni garantiti, che richiede ancora tempi molto lunghi”.

Il membro della Commissione Finanze dell’HoR ci ha spiegato “L’assegno circolare o assegno garantito consiste nel valore trattenuto dalla Banca che lo ha emesso ed è vincolato ad un numero di conto bancario, non viene erogato né depositato se non sullo stesso numero di conto in cui è stato scritto”. Non esistendo ancora un sistema di transazioni unificato, oltre ai debiti e diversi problemi finanzianziari, dunque Elkartehi ritiene che “l’annuncio dell’unificazione non è serio e la questione non va oltre qualche fotografia e qualche titolo sui siti di notizie”.

La guerra civile in Libia ha generato amministrazioni concorrenti che hanno diviso le istituzioni pubbliche, inclusa la banca centrale. Attualmente il paese è governato da due amministrazioni, una a Tripoli, sede del governo di unità nazionale riconosciuto dall’ONU, e un’altra a Bengasi, nell’est del paese, un’area controllata dall’Esercito nazionale libico (LNA), guidato dal maresciallo Khalifa Haftar e sotto l’amministrazione di un esecutivo parallelo, riconosciuto dell’HoR, attualmente guidato da Osama Hammadi. Il consiglio al completo della Banca si è riunito per la prima e rara volta in sei anni all’inizio di gennaio 2021, quando è stata anche annunciata l’unificazione e la svalutazione dei tassi di cambio ufficiali.

Lo scorso giugno, Organizing Crime and Corruption Project ha rivelato che la Banca centrale libica a Tripoli non ha reso conto della consegna di 4,8 miliardi di dollari di banconote in dinari locali da parte di una società di stampa britannica, citando una revisione finanziaria trapelata e sollevando dubbi su dove fosse finito il denaro. Secondo lo stesso rapporto, anche la banca centrale controllata dal governo rivale nella Libia orientale ha incaricato una società statale russa di stampare la propria valuta parallela a un costo esorbitante, lasciando l’amministrazione profondamente indebitata perché il denaro non era assicurato da oro o altre garanzie.

Scopri di più da Speciale Libia

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading