Vicepremier libico a Roma sollecita ruolo dell’Italia nel Fezzan

“L’Italia deve essere più coinvolta in Libia soprattutto alla luce degli storici rapporti bilaterali, giocando un grande ruolo per dare stabilità e sicurezza al Paese”. Lo ha dichiarato il vicepremier del Governo libico di unità nazionale con delega per il Fezzan, Ramadan Ahmed Bujnah, parlando ai giornalisti a margine della firma dell’accordo siglato oggi a Roma, “La Buona Pace,” che intende regolare il rientro degli sfollati e la convivenza pacifica tra gli Aheli e i Tebu nella città meridionale di Murzuq.

Con l’accordo, l’Italia e, in particolare, l’organizzazione non governativa Ara Pacis Initiatives for Peace dovrebbero mediare nel tentativo di raggiungere una pace sociale al conflitto tribale ed altri minori che hanno portato allo sfollamento di oltre metà della popolazione.

“La prima cosa che desideriamo è che l’Italia ci aiuti nel mantenere la sicurezza sulle frontiere del Fezzan, che sono porose. Dal Fezzan dipende la stabilità del Paese, soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione e i traffici illegali”, ha dichiarato Bujnah. “La stabilità e la sicurezza in Libia inizia dal Fezzan, non dal nord della Libia”, ha aggiunto.

“Molti Paesi concorrono per entrare in Libia. Perché l’Italia non è la prima per fare qualcosa per il Fezzan? Potrebbe avviare progetti economici e industriali, creando posti di lavoro e sicurezza”, ha affermato il vicepremier libico. “Noi vediamo che la Turchia sta facendo molto per unire le Forze armate. Ma questo ce lo aspettavamo dall’Italia, che è un nostro vicino”. Ha osservato.

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