Un sit-in ad Ubari per chiedere il rilascio dei prigionieri nell’Est della Libia

Domenica, dozzine di manifestanti che si presentano come le famiglie dei detenuti nella Libia orientale, hanno organizzato un sit-in a Ubari, chiedendo il rilascio dei loro figli in un appello al Comando Generale delle forze armate.

Qui il testo integrale della loro dichiarazione:

“Siamo le famiglie dei detenuti del Fezzan nella zona di Barqa che sono detenuti dal Comando generale. A seguito della nostra ultima dichiarazione rilasciata dalla città di Ubari il 10/10/2022, in cui abbiamo rivolto un appello al Comando Generale affinché intervenga urgentemente sulla questione dei nostri bambini che sono stati incarcerati e forzatamente condotti nelle carceri per periodi di tempo variabili, sebbene alla maggior parte di loro non è stata attribuita fino ad oggi ad alcuna evidente accusa, e alcuni di loro versano in condizioni di salute difficili. Pertanto, a partire da oggi e attraverso la nostra dichiarazione, sottolineiamo i seguenti punti:

In primo luogo, rinnoviamo il nostro appello al comandante in capo delle forze armate libiche, Khalifa Belkacem Haftar, e lo invitiamo ancora una volta a intervenire e ad esaminare la questione dei nostri bambini ingiustamente imprigionati e ad accelerare la procedura del loro rilascio, sapendo che la maggior parte di loro è stata arrestata con la forza, misteriosamente e senza accuse.

In secondo luogo: noi, le famiglie e i genitori di coloro che sono imprigionati e detenuti con la forza, siamo stati sufficientemente ricattati e trattati da persone che rivendicano influenza e costringono in pubblico ciascuno di noi a percorrere una distanza molto lunga tra Fezzan e Barqa ed è sorprendente che la nostra richiesta non è stata soddisfatta, lasciandoci con il cuore spezzato. Siamo certi che queste azioni avvengano all’insaputa del Comando Generale, contro la legge, oltre che contro la religione e il buon costume.

Terzo: Chiediamo di comunicare direttamente, immediatamente e senza intermediari con il comandante in capo delle forze armate arabe libiche per trasmettergli il contenuto delle nostre legittime richieste in modo chiaro e senza alcuna offerta.

Quarto: affermiamo che continueremo a perseguire queste richieste fino a quando non saranno raggiunte e in futuro faremo ulteriori passi verso le nostre legittime richieste e avvertiamo di tutte le conseguenze che potrebbero verificarsi in futuro”.

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