Bashagha sostiene gli sforzi della Williams ma…

Di Vanessa Tomassini.

Mercoledì sera, il Primo Ministro libico designato dalla Camera dei Rappresentanti (HoR), Fathi Bashagha, ha espresso il suo personale sostegno e quello del suo esecutivo agli sforzi della missione delle Nazioni Unite (Unsmil) e del Consigliere Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Stephanie Williams, in supporto del processo costituzionale attraverso i comitati scelti dal Parlamento e l’Alto Consiglio di Stato (HCS).

In una dichiarazione pubblicata sulla pagina Facebook del suo governo, Bashagha ha esortato tutte le parti a sostenere questo dialogo e ad agire positivamente al fine di ottenere le elezioni che saranno la base per le elezioni, ribadendo l’impegno del suo governo nel fornire ogni tipo di sostegno politico, tecnico e logistico affinché si verifichino le condizioni necessarie per il voto in tutta la Libia.

In un contesto correlato, il premier designato ha accusato il governo di unità nazionale, guidato da Abdel Hamid Al-Dabaiba di occupare le sedi del potere nella capitale Tripoli, invitando la Comunità internazionale e gli attori locali a fermare l’escalation che Dabaiba starebbe praticando ed evitare violenza o una nuova escalation militare. Bashagha ha descritto l’atteggiamento del GNU come “un comportamento irresponsabile che rischia di minare il cessate il fuoco, nonché gli sforzi verso legittime elezioni”.

Il premier designato ha invitato inoltre i capi di istituzioni, dipartimenti, enti, agenzie, società pubbliche e sindaci dei comuni, a non attuare alcuna istruzione impartita dal governo di unità nazionale dopo che il suo vice, Salem Maatouq Al-Zadma, nei giorni scorsi ha annunciato l’operatività del nuovo esecutivo nella regione meridionale dal suo capoluogo, Sabha ed il vice Ali Al-Qatrani, ha assunto le sue funzioni nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio dei ministri nel capoluogo orientale di Bengasi.

Lunedì, su invito della Williams, dodici membri dell’HCS sono arrivati a Tunisi per le consultazioni sulla base costituzionale e il 12mo emendamento, ma le loro controparti dal Parlamento di Tobruk a mercoledì non si sono ancora presentati.

Bashagha e membri del suo esecutivo hanno prestato giuramento all’inizio di questo mese davanti all’HoR, ma Dabaiba si rifiuta di cedere il potere se non ad una autorità eletta dal popolo. La Comunità internazionale ed Unsmil hanno finora evitato di prendere posizione sulla legittimità dei due esecutivi.

Entrambi i corpi (non eletti) suscitano parecchie perplessità. il mandato del primo potrebbe considerarsi scaduto avendo superato il termine del 24 dicembre fallendo la consegna delle elezioni nazionali; il secondo invece, quello di Bashagha, sarebbe stato nominato attraverso un processo parlamentare poco trasparente e precipitoso, nonostante l’HoR continui a difendere il suo operato e rigettare ogni interferenza esterna. Alla luce della nuova disputa politica per il potere, a pagare maggiormente il prezzo è come sempre il cittadino alle prese con un aumento dei prezzi, mancanza di liquidità, un fragile apparato di sicurezza in mancanza di un esercito unificato, servizi bancari, trasporti e infrastrutture carenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: