L’ambasciatore USA a Tripoli sollecita un compromesso mentre la Libia cerca di entrare nelle fasi finali del governo ad interim per preparare il terreno alle elezioni

L’ambasciata degli Stati Uniti in Libia ha rivelato che l’ambasciatore Richard Norland ha discusso ieri a Tripoli dell’attuale situazione politica con particolare attenzione alla prevenzione di qualsiasi escalation di violenza e alla “distribuzione responsabile” della ricchezza petrolifera libica “a beneficio di tutto il popolo libico”.

L’ambasciatore Norland ha riassunto la visita nella capitale libica, osservando che “gli Stati Uniti continuano a sostenere la stragrande maggioranza dei libici che si aspettano elezioni e chiedono la possibilità di esprimere un voto per il futuro del loro Paese. Ci siamo anche concentrati sul nostro sostegno al continuo progresso sulla via economica come elemento essenziale per garantire stabilità e prosperità condivisa e porre fine alla difficile e lunga fase di transizione della Libia”.

Durante la visita, l’ambasciatore Norland ha parlato con il presidente del Consiglio presidenziale Mohamed al-Menfi e il primo ministro Abdelhamid Dabaiba e ha sottolineato il sostegno degli Stati Uniti a un processo guidato dalla Libia, facilitato dal consigliere speciale dell’UNSG, Stephanie Williams, che porti a elezioni presidenziali e parlamentari libere ed eque il prima possibile. Ha incoraggiato il Primo Ministro Dabaiba a impegnarsi con il Primo Ministro designato dall’HoR Bashagha per scongiurare un’escalation di tensioni che potrebbe portare a violenze e ha anche chiesto la riapertura dello spazio aereo libico a tutti i voli interni.

L’ambasciatore Norland ha incontrato gli altri copresidenti del gruppo di lavoro economico: il coordinatore delle Nazioni Unite, Rai Zenenga, l’ambasciatore dell’UE Jose Sabadell e l’ambasciatore egiziano Tamer Mostafa, nonché il governatore della Banca centrale Saddek ElKaber e un rappresentante della filiale orientale della CBL. L’ambasciatore Norland e il vice segretario al Tesoro Eric Meyer (con la sua partecipazione virtuale) hanno rappresentato gli Stati Uniti.

L’ambasciatore Norland ha osservato che la gestione delle entrate petrolifere libiche deve basarsi sul pilastro della trasparenza e dell’indipendenza delle istituzioni sovrane per rimanere fuori dalla mischia politica. Nel contesto degli eventi mondiali attuali, in particolare dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’ambasciatore Norland ha anche osservato che la Libia può beneficiare degli attuali prezzi più elevati del petrolio e contribuire a calmare i mercati energetici globali.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: