Dabaiba rigetta il voto di fiducia del Parlamento libico a Bashagha: “frodi, errori nei conteggi e mancato quorum”

Il Governo libico di unità nazionale, guidato dal premier Abdul Hamid Dabaiba, ha respinto il voto di fiducia da parte del Parlamento con base a Tobruch, la Camera dei Rappresentanti (HoR) al nuovo esecutivo presentato dal primo ministro designato, Fathi Bashagha. Il portavoce della Camera dei rappresentanti, Abdullah Bilhag, ha riferito che il nuovo esecutivo avrebbe ricevuto 92 voti a favore su 101. Il governo Dabaiba ha parlato di “frode nel conteggio” e di mancato raggiungimento del quorum. “Ci sono membri del Parlamento che non hanno partecipato alla sessione, ma i loro voti sono stati conteggiati”, si legge in una nota. Il premier Dabaiba finora si è sempre rifiutato di riconoscere l’intero processo, affermando di cedere il potere solamente ad una autorità eletta.

Vale la pena ricordare che il capo del governo uscente riuscì a ricevere un totale di 133 voti nel voto di fiducia del 2021 a Sirte. Il premier contesta inoltre il voto di “sfiducia” contro di lui approvato nel settembre dello scorso anno senza raggiungere il quorum di 120 deputati, come previsto nell’Accordo politico libico (LPA), firmato a Skhirat, in Marocco, nel 2015. “Il governo continua il suo lavoro e non presterà attenzione a questa assurdità. Concentreremo i nostri sforzi per completare le elezioni il prossimo giugno”, conclude il governo transitorio considerato “scaduto” dal Parlamento. Va detto che 13 membri dell’HoR avrebbero votato da remoto. Inoltre, l’esecutivo di Bashagha sta ricevendo diverse critiche per la nomina a ministri di fratelli o familiari dei parlamentari in cambio della fiducia.

Non sono mancate le accuse di irregolarità. Il parlamentare Ibrahim Karnfouda ha negato attraverso i suoi canali social di aver preso parte alla votazione, nonostante il suo voto sarebbe stato conteggiato. Il deputato per il sud, Mohamed Lino, sostenitore del premier uscente, ha invece denunciato che i parlamentari presenti in aula sarebbero stati appena 78. L’ex presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Abdul Rahman Al-Sewehli, ha descritto la sessione parlamentare come una “pantomima” denunciando quelle che ha definito “oltraggiose frodi”, sottolineando che Dabaiba continuerà a svolgere le sue funzioni fino al completamento delle prossime elezioni di giugno.

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