Conversazione con Miftah Marzouk, presidente del Consiglio Sociale delle Tribù di Sirte

Il clima politico di crescente scontro, la mancanza di un esercito unificato nonostante gli sforzi del Comitato Militare Congiunto (JMC 5+5) in aggiunta alla possibile esclusione o accettazione alla corsa alla presidenza della Libia di alcuni candidati rischia di far deragliare la transizione democratica in Libia. In questa intervista, cerchiamo di capire quale sia la reale situazione sul campo con Miftah Marzouk, presidente del Consiglio Sociale delle Tribù di Sirte.
Grazie signor Miftah Marzouk per questa intervista. Come stanno andando i preparativi per le elezioni presidenziali e qual è la situazione sociale a Sirte?
“Socialmente le cose stanno andando bene in città e tutti sperano che queste elezioni si svolgano puntualmente il 24 dicembre e che ci siano un presidente e un parlamento democraticamente eletti che possano ripristinare sovranità e sicurezza nel Paese.”
L’attuale legge elettorale è accettata dalle componenti sociali di Sirte?
“In effetti, chi ha redatto e presentato la legge elettorale è competente e più consapevole di ciò che è opportuno e nel periodo passato ho assistito ad alcune sessioni di dialogo sull’attuale legge elettorale supervisionate da professori e specialisti dell’Università di Sirte, durante le quali sono state chiariti questa legge e i punti più importanti in essa.”
Quali sono le sue aspettative se alcune personalità verranno escluse dalla corsa al ruolo di presidente?
“È una questione molto importante e molto delicata e spero che l’Alta Commissione elettorale nazionale e la magistratura libica siano responsabili e fiduciose per tutti. Auspico che a tutti sia consentito di partecipare alle elezioni e che non si facciano ricerche su cose che ostacolerebbe il processo elettorale o provocherebbe opposizione e protesta da parte del popolo. Dobbiamo confidare nella capacità del popolo libico di scegliere chi è adatto a guidare lo Stato in questo momento difficile del Paese. Dal mio punto di vista, ci sono molti ostruzionisti che cercano una scusa per corrompere e ostacolare il processo elettorale in ogni occasione possibile”.
Pensa che ci siano garanzie sufficienti per rispettare i risultati elettorali?
“La questione è stata sottoposta alla comunità internazionale e al Consiglio di sicurezza. Sono loro che devono fornire garanzie sufficienti affinché i risultati delle elezioni sia accettati e rispettati da tutti i partiti libici dal momento che vengano utilizzati i fondi elettorali, tutti devono rispettare il risultato, sia esso un vincitore o un perdente in questo processo elettorale”.
Un’ultima parola per il popolo libico.
“In conclusione, rivolgo a tutto il popolo libico la necessità di ricevere le proprie tessere elettorali, prepararsi a partecipare alle elezioni e scegliere la persona che meglio crede. Va inoltre precisato che la tessera elettorale va conservata e non venduta o scambiata, in quanto è una fiducia che deve essere mantenuta da tutti”.